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Bastardi!

Si dice che a Natale siamo tutti più buoni, ma questo evidentemente non vale per chi ha barbaramente mutilato la piccola Angel, il cucciolo di due mesi e mezzo unica superstite di un massacro nel quale hanno perso la vita altri due cani -un altro cucciolo e un maschio adulto- ritrovati il 3 dicembre scorso tra Sternatia e Martignano. Quest’episodio è solo l’ultimo di una lunga serie nel Salento e ci ricorda che non sempre l’uomo è il miglior amico del cane
 
Episodi del genere non possono non suscitare raccapriccio e indignazione. Le stesse sensazioni che hanno provato due ragazze di Sternatia quando sabato 3 dicembre di fronte ai loro occhi si è materializzato un triste e drammatico spettacolo: tre cani orrendamente mutilati. Una delle testimoni ci ha raccontato quanto accaduto: “Nel primo pomeriggio del 3 dicembre stavamo passeggiando lungo una vecchia strada che collega Sternatia e Martignano, quando abbiamo sentito il lamento di un cane. Ci siamo subito accorte che si trattava di un cucciolo, una femminuccia per l’esattezza, privo della zampetta anteriore sinistra che proprio per questo non riusciva a scavalcare delle pietre di confine del terreno in cui lo abbiamo trovato. Stavamo per portarlo via quando abbiamo sentito un altro debole e sofferente lamento che apparteneva ad un altro cucciolo steso per terra e molto denutrito. Senza perdere tempo, abbiamo portato la piccola presso l’ambulatorio veterinario locale e avvisato il titolare, il dottor Antonio Mastrolia. Insieme siamo tornati sul posto per recuperare il secondo cucciolo ed è stato agghiacciante verificare come fosse totalmente privo dell’arto anteriore sinistro”. 
Non è stato difficile verificare l’origine di quelle mutilazioni: “Il veterinario si è occupato prima del secondo cucciolo -ha aggiunto la testimone-, un maschietto, quello in più gravi condizioni. Lo ha ripulito e operato e ha constatato come la mutilazione fosse avvenuta attraverso un taglio netto, forse per mezzo di un bisturi, e quindi causata dall’azione umana. Stessa identica sorte, purtroppo, anche per il primo cucciolo, il cui intervento era stato previsto per la settimana successiva. Giorni dopo (il 13 dicembre) una signora di Sternatia ne ha chiesto l’affidamento e l’ha ricoverata presso l’ambulatorio del dottor Faggiano a Maglie, che ha effettuato l’intervento e rimesso in sesto l’animale”. 
Le brutte sorprese, però, non erano ancora finite: “La stessa sera del 3 dicembre siamo ritornati sul posto insieme ad una guardia zoofila, ipotizzando la presenza della madre dei due cuccioli. Ci siamo invece imbattuti in uno spettacolo ancora più agghiacciante: il corpo di un cane nero di sesso maschile e di più grosse dimensioni, ma con la testa orrendamente mutilata”. Quanto accaduto ha convinto i testimoni e il dottor Mastrolia a rivolgersi all’Amministrazione comunale e ai Carabinieri di Soleto, che stanno effettuando le indagini dopo la denuncia presentata in data 5 dicembre. 
Se, come purtroppo era prevedibile, il cucciolo operato da Mastrolia è spirato il giorno successivo al ritrovamento, diverse invece sono stati le sorti della femminuccia ribattezzata Angel, che ha subito trovato adozione grazie all’interessamento di una volontaria animalista di Maglie. Angel, che ha un’età di circa due mesi e mezzo, adesso riceverà le amorevoli cure di una ragazza che non aspettava altro che accogliere una creatura bisognosa del vero affetto umano e godrà della compagnia di altri animali con cui adesso condividerà lo stesso tetto. 
 
 
Antonio Mastrolia: “Chi ha fatto questo voleva che i cani soffrissero”
 
Il dottor Antonio Mastrolia è il veterinario che ha ospitato i due cuccioli nel suo ambulatorio subito dopo il loro ritrovamento e il primo a prestare loro le cure mediche fondamentali. Sono state le sue indicazioni ad aiutare le ragazze che hanno trovato i due cuccioli a comportarsi in maniera adeguata di fronte ad una situazione che le aveva viste impreparate. Per onor di cronaca, rispetto ad informazioni inesatte circolate negli scorsi giorni, è stato il dottor Mastrolia ad operare il cucciolo di sesso maschile amputato dell’intero arto, anche se ciò non è stato sufficiente a salvargli la vita date le precarie condizioni in cui versava quando è stato ritrovato. 
L’impossibilità di salvare il povero cucciolo è confermato dallo stesso veterinario di Sternatia: “Dopo aver ripulito il cucciolo, non è stato difficile constatare come l’arto anteriore sinistro del cane fosse stato completamente asportato tramite un oggetto tagliente. La gravissima condizione che presentava quando l’ho ritrovato non gli ha purtroppo permesso di salvarsi. Il cane è morto nelle ore serali di domenica 4 dicembre,  a causa di cachessia, dissanguamento e disidratazione”. 
Maggiore fortuna ha invece avuto la femminuccia (chiamata da Mastrolia “Piccola” successivamente ribattezzata “Angel”), ricoverata presso l’ambulatorio di Mastrolia fino al 13 dicembre e successivamente affidato ad una cittadina di Sternatia la quale lo ha portato presso dal dottor Renato Faggiano di Maglie: “L’animale presentava un processo infettivo infiammatorio in stato avanzato -aggiunge Mastrolia-. Anche lui era stato colpito nell’arto anteriore sinistro, interessando la parte distale del Radio e dell’Ulna. Il Radio è stato tagliato in maniera precisa, mentre l’Ulna è stata solo spezzata e infatti prima dell’affido sono riuscito a toglierla completamente. Una volta verificato il suo stato infiammatorio e infettivo, Angel è stata messa sotto terapia intensiva, permettendo che non avanzasse lo stato infettivo e che si avesse una riduzione dell’infiammo della parte interessata. Il tessuto di granulazione che si presentava all’inizio si è poi trasformato in parte in nuovo tessuto e questo ha reso possibile l’intervento effettuato dal mio collega di Maglie”. 
Ovviamente è impossibile risalire agli autori di questo indegno e vergognoso atto di violenza. L’unica cosa certa è la modalità con cui è stato perpetrato: “Al momento possiamo fare solo delle supposizioni. Non esistono indizi sufficienti per stabilire se si sia trattato di sacrifici previsti in qualche particolare rito o macabro divertimento, né tanto meno si può stabilire se hanno agito delle mani esperte. Di certo si sa solo che è stato utilizzato un oggetto tagliente di difficile individuazione e sono possibili molte ipotesi in merito: un bisturi, un coltello o qualsiasi altro strumento simile come una lama da rasoio. Ad ogni modo, qualsiasi sia stato l’oggetto utilizzato, l’aggressore ha effettuato un taglio in maniera molto precisa e voleva che gli animali soffrissero”. 
C’è poco da dire sulla terza vittima innocente di questa vicenda, orribilmente privata della testa senza nessuno scrupolo. Simbolo di quanto può fare la cattiveria umana. 
 
Alessandro Chizzini