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Auto nel centro storico, i commercianti sono sul piede di guerra

Nonostante le telecamere ai varchi delle Ztl, sono sempre più le auto e gli automezzi pesanti che ogni giorno attraversano via Rubichi e via Prato causando non pochi disagi a residenti e turisti 

 

L’incantevole centro storico di Lecce è meta prediletta di turisti e scolaresche provenienti da ogni dove, amanti dell’arte e dell’architettura barocca. Purtroppo, non è solo meta di gruppi organizzati in cerca dello scorcio migliore da fotografare o del souvenir da regalare: il centro è attraversato ogni giorno da automezzi che intasano le stradine mettendo in pericolo i visitatori e danneggiando le attività commerciali. L’accesso di norma dovrebbe essere riservato ai residenti, ai portatori di handicap, ai commercianti che hanno l’autorizzazione di carico e scarico e a quanti richiedono il permesso temporaneo, ma non sempre vengono effettuati i dovuti controlli e un po’ tutti si sentono “autorizzati” ad entrarvi. 

Nonostante sia noto che le telecamere poste agli accessi, e utili alla segnalazione dei non autorizzati, siano in attività in determinati giorni e orari (da lunedì a sabato con orario 21/6, domenica e festivi tutta la giornata) c’è sempre chi entra dai divieti o acquista un farmaco in una farmacia del centro, escamotage questo per dimostrare ai vigili che l’ingresso è derivato da una, non sempre reale, necessità. Un esempio significativo è la viabilità in via Rubichi e nella conseguente via Prato, che collegano piazza S. Oronzo con Porta Napoli, arteria di passaggio di automezzi, anche di grandi dimensioni, e gruppi di turisti. 

Il problema è sollevato anche da alcuni commercianti, perlopiù artigiani, ristoratori e comunque piccole realtà che potrebbero beneficiare del passeggio. Ad esempio Mario, noto libraio, sarebbe favorevole alla totale chiusura del centro storico al traffico. “Nella libreria -racconta Mario- è necessario il silenzio, ed è poco carino sentire rumori di auto e clacson. Si danneggia anche il costoso basolato non adatto a sostenere mezzi pesanti. Si potrebbero creare parcheggi non a pagamento all’esterno della città, decentralizzare gli uffici comunali e chiedere agli amministratori di dare il buon esempio e non posteggiare in prossimità di Palazzo Carafa”. 

Anche Silvia, ceramista, assiste spesso al passaggio di turisti che nel cercare riparo ignorano la sua bottega. “Io proporrei -afferma Silvia- di trovare una strada alternativa che conduca a Porta Napoli, ad esempio entrando dalla Guardia di Finanza. Soprattutto nel periodo estivo le vie dovrebbero essere pedonali per agevolare il transito dei turisti”. 

Del medesimo avviso è anche Carmen, erborista, che è disposta a raccogliere le firme per la chiusura della strada al traffico. “Spesso le persone entrano nel mio negozio -sottolinea Carmen- per evitare le auto. Nonostante si pensi che vietando l’accesso alle macchine si lavori di meno per me non è così, la gente deve poter camminare e guardare con calma”. È necessario dunque che gli amministratori ascoltino il pensiero dei commercianti del centro storico e trovino delle soluzioni a questo increscioso problema. 

 

Gian Piero Personè