6 liste per un totale di 192 candidati per le amministrative 2012: il Movimento Regione Salento lancia la sfida. E Pagliaro sottolinea: “Mio fratello è con me per le idee, non per la poltrona”
Che la politica, sia a livello locale che nazionale, stia vivendo una fase di forte rinnovamento, è un dato di fatto. Lo dice a chiare lettere il risultato referendario, segno esplicito di una partecipazione popolare rinata; lo sostiene Paolo Pagliaro, editore e presidente del Movimento Regione Salento, da sabato scorso ufficialmente in campo per le amministrative del 2012, con la sua Alleanza per Lecce e il Salento. 6 liste per 192 candidati: sono questi i numeri di un progetto politico “ambizioso” e -come ha ricordato Pagliaro- nato come “un patto d’onore tra uomini liberi”. Presentate presso la sala Bernini dell’Hotel Tiziano di Lecce, le liste seguiranno la volontà popolare, andranno cioè “dove la base dirà loro di dirigersi”.
Moderati e Popolari, Democrazia Cristiana per il Salento, Movimento Regione Salento, Lista Buccoliero, I leccesi, Partito dell’Unione per il Salento: questi i nomi delle liste in campo, con al seguito 6 capolista già annunciati. Rispettivamente, Alessio Greco, Alfredo Pagliaro, Franco De Jaco, Antonio Buccoliero, Franco Ruggiero, Giuseppe Tondo. La partita è aperta. “Chi sta con noi vince -ha aggiunto Paolo Pagliaro-. Non siamo qui per proporre una candidatura di testimonianza, ma un nuovo progetto di città. Noi vogliamo governare il cambiamento e il nostro risultato sarà in ‘doppia cifra’”.
Il presidente del Movimento ha annunciato a più riprese di non essere lui a decidere d’imperio la collocazione politica delle liste: “Alla base non ci sono scelte legate a poltrone e incarichi -ha precisato, infatti- perché non è questo il nostro linguaggio. Determinante per la nostra scelta sarà la volontà degli iscritti e dei simpatizzanti”. Motivo per cui la Regione Salento potrebbe anche decidere di ricorrere alle primarie, e non per scegliere il candidato a sindaco, come a destra e a sinistra s’intende fare, bensì per affidare ai 1.500 iscritti la scelta della futura collocazione politica. Democrazia partecipata: queste le parole d’ordine del nuovo progetto della politica leccese e non solo.
E mentre la danza elettorale si appresta a cominciare, già in pista è la polemica legata agli apparentamenti. Un botta e risposta tra il segretario provinciale dell’Udc, Salvatore Ruggeri, e lo stesso Pagliaro, n’è un chiaro segnale. Ma ciò che, più di ogni altra cosa, ha fatto discutere, è la scelta di Alfredo Pagliaro, fratello di Paolo e attuale componente della Giunta Perrone, contro il quale Ruggeri non le ha mandate a dire. Pronta la difesa dell’editore televisivo nei confronti del fratello. In una lettera aperta, Pagliaro precisa: “Vedi Totò, se Perrone dovesse chiedere un passo indietro a mio fratello Dino, lui non esiterebbe a farsi immediatamente da parte. Ma non per questo cambierebbe il tono delle sue dichiarazioni di stima e di affetto nei confronti di Perrone. Mio fratello è entrato nella Federazione APL con la sua testa, con le sue idee, con i suoi valori, con la sua sensibilità politica, senza fare i ‘conticini’ prima. Se mio fratello perderà l’assessorato, se gli sarà chiesto di dimettersi, non perderà certo né i suoi valori né la sua sensibilità politica”. Manca ancora un anno alle amministrative del capoluogo salentino, ma se questi sono già i toni del dibattito politico se ne vedranno certamente delle belle.
Barbara Politi