Cerca

Palazzo Carafa, il Consiglio comunale dice sì al fotovoltaico

All’ordine del giorno anche il piano regolatore degli impianti pubblicitari, terreno fertile per le polemiche tra maggioranza e opposizione. E il 20 giugno si vota il bilancio 
 
Sono tornati in aula i punti che, nella precedente seduta consiliare, erano stati rinviati a nuova discussione. È stata oggetto prima di confronto e poi d’approvazione, infatti, la delibera riguardante la realizzazione d’impianti fotovoltaici da parte delle ditte Lecce1 e Inergia. Dopo l’addio nazionale al nucleare -è il caso di dirlo- anche nel capoluogo salentino si fa strada l’ipotesi di valorizzare le energie rinnovabili, sulla scia di un’indicazione di governo. 
22 pareri favorevoli e 8 contrari, per la delibera che regola la realizzazione e l’esercizio d’impianti di produzione elettrica da fonte rinnovabile. Si è astenuto dall’esprimere la sua dichiarazione di voto, il gruppo consiliare di Io Sud: sia Francesca Mariano che Francesco Cazzella, infatti, hanno evidenziato come le due società in questione facciano capo a persone che nulla centrerebbero col territorio leccese. Ha rimarcato il forte impatto, e quindi l’invasività dei progetti energetici, il consigliere del Centro Moderato-Partito della Nazione, Wojtek Pankiewicz. “Addio alla bellezza e alla naturalezza del paesaggio leccese, con questi impianti”, ha sostenuto, infatti, durante il suo intervento in aula. Qualche iniziale perplessità, poi superata, per Massimo Lanzilao: avrebbe voluto prima valutare i risultati di un monitoraggio dei luoghi, dove gli impianti sorgeranno, prima di votare a favore. In soccorso, per placare i timori di Lanzilao e Pankiewicz, Antonio Pellegrino, secondo il quale il problema non sussisterebbe, sorgendo gli impianti fotovoltaici in terreni agricoli non utilizzati. Cinque, in tutto, i nuovi impianti da realizzare. Parere favorevole da parte dell’Amministrazione leccese arriverà in Conferenza di Servizi, nella sede del palazzo della Regione. La realizzazione degli impianti porterà nelle casse comunali un compenso annuo di 545mila euro. 
Faville e qualche polemica sul punto all’ordine del giorno dedicato al piano generale degli spazi pubblicitari, di cui il Comune dovrà disporre di qui al prossimo triennio. Un vero e proprio regolamento di riferimento in materia. Secondo l’Amministrazione comunale, supportata dal parere dei tecnici, una metà di superficie disponibile dovrà essere riservata a ditte private, l’altra, aperta a gara a ribasso, con l’esclusione delle ditte già con spazi concessi. Dura la posizione della minoranza comunale, secondo cui il procedimento in questione non sarebbe dei più limpidi. Anzi, violerebbe la normativa. Sono otto le ditte a cui Palazzo Carafa, sempre secondo il centrosinistra, starebbe dando ancora possibilità d’affissione, con un debito -e quindi una morosità, nei confronti del Comune- per un totale di 800mila euro. Proprio la morosità, secondo Antonio Rotundo (Pd) e Francesca Mariano (Io Sud), è motivo valido per la revoca di qualunque contratto. Perché, si sono chiesti entrambi, queste ditte morose, lo scorso marzo, avrebbero partecipato al tavolo con l’Amministrazione comunale? 
Intanto, il prossimo 20 giugno, il Consiglio comunale tornerà a riunirsi, per approvare il bilancio comunale. Anche in questo caso, le opposizioni non mancheranno di parlare, sostenendo le ragioni di “una serie di voci fuori bilancio non dichiarate”. Dal canto suo, il sindaco Perrone, convinto della sua azione di risanamento, chiuderà i conti prima delle ferie estive, dopo le quali ad attenderlo ci sarà un’intensa campagna elettorale.  
 
Barbara Politi