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Croce e delizia

La Basilica-simbolo del barocco leccese e l’ex convento dei Celestini sono a rischio: il distacco di pezzi di materiale lapideo negli scorsi giorni ha spinto il Comune e la Soprintendenza ad effettuare immediati rilievi per comprendere l’entità del danno. Adesso occorre fare presto per recuperare le risorse necessarie e intervenire per salvare uno degli angoli architettonici più belli dell’intero patrimonio artistico nazionale 
 
Il barocco leccese rischia di perdere uno degli emblemi più belli e caratteristici della sua storia. La Basilica di Santa Croce è in pericolo: la parte più alta della chiesa cinquecentesca si sta sbriciolando, cedendo al gravoso passare del tempo. Un allarme arrivato improvvisamente, proprio nel cuore della stagione turistica: tutto è partito, nei giorni scorsi, dopo aver notato piccoli pezzi di materiale distaccatisi dalla sommità. 
Lo screening è stato immediato e si spera tempestivo. Oltre 300 le fotografie scattate dai Vigili del fuoco del Comando provinciale di Lecce per monitorare lo stato di salute di quella che è considerata l’ambasciatrice del barocco leccese nel mondo, rinomata e ammirata da migliaia di turisti ogni anno. 
Per valutare l’entità dei danni in ogni piccolo nel dettaglio i vigili hanno dovuto fare ricorso  ad un’autoscala con una pedana. La verifica ha stabilito che gli intarsi sono spezzati in alcuni punti e alcuni distacchi sembrano molto recenti. Le zone più a rischio sono quelle più in alto all’altezza del frontone, dove mancano piccoli frammenti di almeno 12 centimetri. Sono state rilevate anche lesioni su cui bisogna intervenire al più presto. 
I risultati della perizia fotografica saranno analizzati  nella conferenza dei servizi indetta dal sindaco Paolo Perrone il prossimo 29 giugno: “È necessario -spiega il primo cittadino leccese- trovare al più presto i giusti rimedi per salvaguardare una delle testimonianze storiche più belle di Lecce e tra le più belle del nostro Paese. Auspico un’azione sinergica e di coordinamento tra tutti i soggetti interessati per individuare il percorso migliore e più celere al fine di restituire alla città questo splendido monumento in tutta la sua straordinaria bellezza”. 
Intorno al tavolo si ritroveranno rappresentanti della Regione puglia, della Provincia di Lecce, della Sovrintendenza ai Beni Artistici e Architettonici della Regione Puglia e della Diocesi di Lecce. Nel corso della valutazione si terrà conto anche dello stato di salute dell’attiguo Palazzo dei Celestini che è stato oggetto di un monitoraggio successivo: sono emerse, nelle oltre 700 fotto scattate dalla Soprintendenza, crepe e infiltrazioni d’acqua con  delle fessurazioni sulla pietra leccese, mentre sul tetto la guaina bituminosa di protezione non sarebbe più impermeabile. 
A chiedere interventi urgenti, l’assessore al Turismo, Cultura, Spettacolo del comune di Lecce, Massimo Alfarano: “Ci piacerebbe che l’emergenza di questi giorni fosse avvertita da tutti e non soltanto dai cittadini leccesi. Auspichiamo pertanto che, accanto al sindaco, al presidente della Provincia e all’Arcivescovo, possano esserci interventi da parte di tutti gli altri enti territoriali che hanno a cuore il futuro dell’immagine della nostra città. Poiché non si spiegherebbero, altrimenti, le dichiarazioni di giubilo in occasione dei buoni dati inerenti il comparto turistico regionale e l’assenza dinanzi alle problematiche che minano alla base il raggiungimento di quei risultati”. Un appello che, si spera, possa essere raccolto in tempi brevi “per evitare -conclude Alfarano- che si finisca come la storia del Campanile di Piazza Duomo, rimasto ingabbiato per oltre tre anni”. 
 
Una crociata bipartisan 
 
Una bellezza apparentemente intatta al trascorrere dei secoli, quella del Barocco leccese che a partire da qualche giorno fa ha messo in subbuglio la città. Il campanello d’allarme sarebbe stata la caduta dell’ala di uno degli angioletti e anche di diversi altri elementi decorativi della splendida Basilica di Santa Croce. 
La prima a rispondere all’allarme la Diocesi di Lecce che, visti i tempi lunghi della Soprintendenza, si è di fatto accollata le spese per mettere una protezione all’ingresso della Basilica. 
Come citato sopra, una task force di esperti, convocata dal sindaco Paolo Perrone, si riunirà mercoledì 29 giugno per discutere dello stato in cui versa la Basilica. Lo stesso primo cittadino ha chiesto delle disponibilità finanziarie per interventi immediati, senza però ottenere per il momento nessuna risposta positiva da parte dei dirigenti. Perrone ha deciso così di trasferire la richiesta alla cabina di regia di Area Vasta, che si riunirà venerdì alle 9 a Palazzo Carafa.
Intanto, è unanime il coro di voci che da sinistra a destra si è alzato in difesa di Santa Croce e di Palazzo dei Celestini. L’onorevole Teresa Bellanova del Pd è intervenuta in merito alla vicenda del restauro, presentando un’interrogazione parlamentare al ministro Galan. “Ho chiesto al ministro -ha dichiarato la Bellanova- di intervenire con urgenza impegnando le risorse finanziarie necessarie per un rapido restauro della basilica. Stiamo parlando di un monumento importantissimo per la nostra città. È dunque importante fare presto nei lavori di intervento per restituire questo gioiello architettonico alla città ed ai leccesi”. 
“Si tratta di beni architettonici che portano sulle spalle il peso di qualche secolo -interviene l’eurodeputato Pdl Raffaele Baldassarre– e che quindi, per vedere assicurata la sopravvivenza nel tempo, possibilmente per sempre, meritano una costante e accurata opera di manutenzione e un coordinamento delle politiche di tutela e conservazione statica e architettonica che veda coinvolti tutti gli attori pubblici e istituzionali. La vicenda chiarisce, ancora una volta, che la salute delle risorse culturali e turistiche del nostro territorio è, purtroppo, sempre precaria e che facilmente può rompere il suo punto di equilibrio. Mi auguro che la Regione Puglia -conclude Baldassarre- la quale non perde occasione per mostrarsi attenta al patrimonio culturale del territorio con operazioni a volte incomprensibili, mirate a promuovere pezzi di arte e cultura alternativa, voglia ricordarsi anche dei centri storici delle nostre città e delle magnificenze che le rendono conosciute, apprezzate e ricercate. Non è un fatto scontato e, soprattutto, non è una conquista che vale per sempre”. 
 
Eleonora L. Moscara