Claudio Stefanazzi, Marco Lacarra e Ubaldo Pagano contro la dirigente di Italia Viva, definita “alleata del centrodestra”
Incoerenze e strumentalità sono le principali contestazioni rivolte dai parlamentari pugliesi del Pd ad Italia Viva e Teresa Bellanova, accusati di avere messo in atto un diverso atteggiamento nelle vicende che hanno coinvolto da un lato Daniela Santanchè e dall’altro l’assessora pugliese Anita Maurodinoia e suo marito Sandro Cataldo
“Premesso che di fronte a un’indagine giudiziaria bisognerebbe dimostrare sempre e comunque rispetto per le persone coinvolte e per il lavoro della magistratura – si legge in comunicato a firma di Claudio Stefanazzi, Marco Lacarra e Ubaldo Pagano – oggi accade qualcosa di a dir poco bizzarro. Negli stessi minuti in cui il suo partito votava compattamente con la maggioranza di destra per salvare faccia e poltrona alla pluri-indagata Ministra Santanché, che solo per pura opportunità politica dovrebbe trovare la dignità di dimettersi, Teresa Bellanova esce allo scoperto con dichiarazioni dal marcato accento giustizialista. E lo fa non soltanto emettendo già la sua personale sentenza, ma addirittura allargando indecentemente lo spettro delle sue accuse a tutto il governo della Regione Puglia. Un fatto, questo, da cui possiamo trarre due conclusioni: la prima è che il garantismo di Italia Viva e della Bellanova è soltanto presunto, vista la facilità con cui si contraddicono per strumentalità e furbizia; la seconda è che diventa sempre più chiara la convergenza del partito di Renzi con Meloni e Salvini, che evidentemente preferisce tenersi buono il Governo nella speranza di fargli un giorno da stampella, piuttosto che restare nell’alveo del centrosinistra”.