L’allarme lanciato dal Forum Ambiente e Salute sul camino in costruzione presso la fonderia di alluminio in Contrada Franite a Muro Leccese
Ha fatto molto scalpore l’immagine diffusa nei giorni scorsi su Facebook dal Forum Ambiente e Salute, e ripresa dalla nostra fotonotizia pubblicata lo scorso 4 maggio, che ritrae quella che sembra essere una ciminiera in costruzione presso la Contrada Franite a Muro Leccese. E sono proprio i volontari del Forum a lanciare l’allarme per una struttura che richiama il fantasma della Coopersalento, come spiega il responsabile del Forum, Oreste Caroppo: “La ciminiera che si sta innalzando fa parte di un impianto di fonderia di alluminio, un’attività quindi molto pesante che presuppone emissioni altrettanto pesanti. Il pericolo poi cresce considerando che nelle operazioni è previsto anche la combustione di alluminio trattato che contiene altre sostanze inquinanti; soprattutto, però, parliamo di una struttura situata in una zona tra Maglie, Scorrano e Muro Leccese, molto frequentata in questo periodo da chi pratica jogging e che ha già manifestato una forte sensibilità ambientalista contro le emissioni della Coopersalento; quell’area, infatti, presenta un’alta incidenza di tumori”.
La preoccupazione del Forum Ambiente e Salute è quella che un’area tipicamente rurale debba soffrire le emissioni a lungo termine di un’attività prettamente industriale: “Serve capire quali siano le intenzioni di questa azienda in termini di filiera produttiva e quali siano i rischi delle emissioni. Per questo lanciamo un messaggio forte alle amministrazioni e ai sindaci di Maglie, Scorrano e soprattutto Muro Leccese, in quanto massime autorità sanitarie locali, e alla Provincia affinché possa impedire a questa industria di emettere fumi nocivi nell’atmosfera”.
Chiara è la strada che secondo il Forum bisogna seguire: “Bisogna attuare un’adeguata opera di bonifica e soprattutto prendere coscienza che il lavoro deve essere strumento per la vita, non il contrario. Non vogliamo più che i giovani di questo territorio debbano seppellire loro coetanei per malattie sconosciute nel Salento fino a qualche decennio fa. Vogliamo invece che la nostra economia si fondi sul turismo e sull’agricoltura di qualità e biologica ed evitare che l’area intorno alla Contrada Franite diventi, come nel tarantino, il quartiere Tamburi del Salento”.
Ruggeri: “La ciminiera? Un camino per l’abbattimento dei fumi”
L’immagine diffusa dal Forum Ambiente e Salute ha immediatamente acceso gli animi degli ambientalisti, ma i loro toni sono stati immediatamente spenti dall’onorevole Salvatore Ruggeri (nella foto), proprietario della fonderia al centro delle polemiche.
Ruggeri, può spiegare la funzione della ciminiera in costruzione presso la sua fonderia?
Quello che si vede nella foto non è altro che un camino di abbattimento dei fumi. La nostra fonderia lavora a metano e fonde solo ed esclusivamente alluminio; non bruciamo né Cdr, né resti di animali. I rottami di alluminio sono poi rifiuti, ma sono considerati dalla normativa europea come materia prima. Inoltre, la mia azienda è periodicamente oggetti di diversi controlli e tutto risulta sempre nella norma. L’allarme che è stato lanciato dopo la pubblicazione della foto è dovuta solo a mera strumentalizzazione; d’altronde a Galatina lavora legittimamente da anni una fonderia che lavora su ferro e ghisa per la produzione di tombini, ma finora non è mai stata messa in discussione.
Lei quindi assicura che la sua azienda è in completa regola.
Certamente. Quando abbiamo costruito la fonderia avevamo tutte le autorizzazioni necessarie e a breve riceveremo anche l’Aia, l’autorizzazione per emettere fumi nell’ambiente. Nella nostra attività ci serviamo delle stesse caldaie utilizzate anche dall’ospedale di Scorrano che però lavorano con una intensità e potenza minore rispetto a quelle del presidio sanitario. In Italia poi operano numerosissime fonderie di alluminio. È giusto che qualcuno si preoccupi, ma ripeto che quel camino abbatte l’emissione dei fumi e ci costa un milione di euro senza aiuti statali.
Cosa si sente di dire a chi contesta la realizzazione di questo camino?
Io non voglio togliere la parola a nessuno e abbiamo seguito le corrette procedure proprio per evitare situazioni del genere. Mi auguro che da ora si possa parlare solo in modo sensato, anche perché non capisco che uomo sarei se facessi lavorare mia moglie e i miei figli all’interno di un’azienda che produce inquinamento. Agli amici ambientalisti assicuro che la nostra azienda è vicina all’ambiente e che le nostre fabbriche si distinguono per la pulizia dei loro locali, perché questo è un nostro modo di andare avanti.
Alessandro Chizzini