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Da Palazzo Carafa via libera al parco fotovoltaico sulla Lecce-Novoli

Dopo lo stop alle biomasse, con 23 voti a favore e 15 contrari il Consiglio comunale approva il progetto dell’impianto da 3,99 MW alle porte di Lecce. Alle proteste del Forum Ambiente e Salute la maggioranza ha risposto che l’area prescelta è composta da vecchie cave dismesse e senza alcuna funzione agricola 
 
Questa volta la maggioranza di Palazzo Carafa ce l’ha fatta e nonostante le perplessità del centrosinistra, che aveva parlato di “interessi inconfessabili che condizionano il Consiglio comunale nelle proprie scelte”, è riuscita a dare l’ok all’impianto da 3,99 megawatt sulla provinciale Lecce-Novoli. Il progetto è stato presentato dalla società Sunedison Apulia 12 e prevede la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile fotovoltaica in località “Masseria Mezzanotte”. In cambio al Comune di Lecce andranno 320mila euro di diritti, le cosiddette royalties che fanno gola al bilancio provato dell’ente. 
Ecco perché, dopo che nella passata seduta di Consiglio il centrodestra si era lasciato sopraffare dalle minoranza, lasciando cadere anche il numero legale, questa volta è invece riuscito a conferire al dirigente all’Urbanistica Luigi Maniglio, la delega per la partecipazione alla Conferenza dei servizi e per la sottoscrizione dello schema di convenzione. Un “sì” blindato da 23 voti a favore e 15 contrari (mentre di Io Sud c’era solo Angelo Tondo). A pesare sulla vicenda, c’era però non solo un problema squisitamente tecnico: l’opposizione di centrosinistra aveva già denunciato più volte, per bocca di Rotundo, Torricelli, Benincasa, come la conferenza di servizi regionale si fosse chiusa senza avere acquisito il preventivo parere consultivo del Consiglio comunale. Un passaggio saltato che avrebbe inficiato, a dire dell’opposizione, l’approvazione dell’impianto, avvenuta con un iter incompleto. 
Tuttavia, sulla vicenda del fotovoltaico c’è anche e soprattutto un problema di scelte politiche. Il centrosinistra, ed in particolare il Partito Democratico, ha più volte sollecitato l’ente a dotarsi di quel Piano Regolatore delle energie rinnovabili in grado di scongiurare la proliferazione non pianificata degli impianti. Quello sulla Lecce-Novoli è il sesto in ordine di tempo a nascere nel capoluogo senza che vi sia alcuna regola. Accanto a Rotundo e compagni, poi, anche Io Sud ha recentemente avuto posizioni molto nette sul fotovoltaico selvaggio. Angelo Tondo aveva lanciato l’allarme “svendita del territorio e della sua identità rurale”, lasciando infine l’aula di Palazzo Carafa parlando di lobby di pressione ed impossibilità di esprimersi. Lecce è già risultata prima nel settore e si trova in una regione, la Puglia, che detiene il primato nazionale in materia di eolico e fotovoltaico. Ecco perché, in aula, c’erano anche gli ambientalisti, quelli del Forum Ambiente e Salute, convinti sostenitori della nocività del silicio ma anche di come non sia solo l’eolico ad avere un forte impatto sul nostro paesaggio. 
Secondo la maggioranza, però, il fotovoltaico non solo non inquina, ma non deturpa nemmeno, visto che l’area su cui sorgerà il parco di Sunedison Apulia, di fatto, è solo un insieme di vecchie cave dismesse, senza alcuna funzione agricola. Nelle due ore di seduta consiliare, infine, il botta e risposta ha riportato in ballo anche la questione Italgest e Biomasse. E se gli ambientalisti avevano con loro un ironico striscione “anche il fovoltaico biomassacra l’ambiente” in relazione alla campagna pubblicitaria promossa dell’Amministrazione comunale contro il progetto della centrale a biomasse proposto da Italgest, il primo cittadino resta convinto che le colpe siano del centrosinistra, anche regionale, e ricorda infine come anche in quel caso, la Conferenza dei servizi avesse detto sì al progetto, senza attendere che si pronunciasse il Comune che però in quell’occasione decise invece di ‘stoppare’ l’impianto a biomasse Heliantos 2
 
Alessandra Lupo