L’ex sindaco Coppola intervene nella polemica avviata dal “Corriere della Sera”, schierandosi a favore del progetto per il parco eolico. Ma per l’ornitologo La Gioia “rimane plausibile un certo impatto per gli uccelli migratori, anche se occorrono ulteriori studi”
In seguito all’inchiesta apparsa qualche settimana fa sulle pagine del “Corriere della Sera” a firma del giornalista Carlo Vulpio (si veda a tal proposito il servizio pubblicato su Belpaese dell’11 settembre), continuano le prese di posizione di chi sostiene la validità (o meno) del progetto del parco eolico off shore (24 pale alte 130 metri) da realizzarsi nell’area di mare di fronte a Tricase Porto. Dopo il via libera al progetto da parte del Comitato regionale sulla valutazione di impatto ambientale, che afferma che le turbine non interferiranno con le rotte migratorie degli uccelli, (anche se saranno coinvolti enti di ricerca per verificarne la fattibilità), scende in campo l’ex sindaco di Tricase, Antonio Coppola, che già dal 2004 ha avuto modo di apprezzare il progetto stesso per la qualità scientifica, il contenuto tecnologico e l’attenzione alle problematiche ambientali. “Nessuna opera irreversibile -spiega Coppola- se si escludono i cavi elettrici sul fondo del mare (addirittura al di sotto della fondo, dove necessario, per evitare di intaccare la flora marina di pregio) per trasportare l’energia elettrica sulla terraferma. Sono impianti che possono essere smantellati senza lasciare traccia. E allora, dove è l’impatto negativo per l’ambiente? Quello visivo? -si chiede Coppola-. Non credo, anche perché a distanza di 20 chilometri non so quanti occhi umani riuscirebbero a vederle. E poi, sono forse meno inquinanti visivamente le navi petroliere, che potrebbero essere eliminate, o quelle da carico, le stesse navi da crociera, che tante volte al giorno ci passano di fronte a distanza molto minore? E quanti scarichi ci gettano in mare, e quanto ci inquinano con i rifiuti ed il carburante consumato?”.
L’ex sindaco rafforza la propria tesi, favorevole all’impianto eolico, sostenendo che per produrre la stessa energia del parco eolico, innumerevoli autocisterne di combustibili da petrolio o autotreni carichi di carbone dovrebbero attraversare le nostre strade. A chi lamenta che l’impianto potrebbe danneggiare gli uccelli migratori o potrebbe impedire al pescatore di solcare senza ostacoli il canale d’Otranto per pescare, come fa ora, fino a 50 tonni per battuta, Coppola replica che la possibile estinzione di tonni non è meno grave della presunta morte di un grifone, ritenendo (pur non essendo un ornitologo) che la stragrande maggioranza di uccelli migratori preferisca muoversi lungo la costa a quote che vanno ben al di sopra di quella prevista per le pale eoliche di Tricase.
L’opinione di Coppola non trova del tutto d’accordo l’ornitologo Giuseppe La Gioia, consulente del Centro faunistico della Provincia di Lecce. “È certamente possibile un certo impatto sulla fauna migrante -sottolinea l’esperto-, ma occorrono studi particolari sulle rotte degli uccelli, con un monitoraggio sulla vasta area in cui troverà posto il parco eolico. Un dato certo è che la zona è interessata, in alcuni periodi dell’anno, dal transito di numerosi volatili provenienti dai Balcani, Albania, Grecia, Turchia”. Intanto il progetto ha acquisito 33 pareri favorevoli, nulla osta ed autorizzazioni da parte di enti, autorità, istituzioni, sindacati ed associazioni ambientaliste, ma si attende ancora la consegna dei lavori.
Giovanni Nuzzo