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La sospensione di Ciardo “sospende” la nuova Giunta

La sospensione del consigliere Stefano Ciardo ridisegna il Consiglio comunale: entra Gigi Rizzo e Damiano D’Autilia, rinunciando all’assessorato, potrebbe diventare presidente del Consiglio 

 
Stefano Ciardo (nella foto) dovrà essere sospeso dal Consiglio comunale leccese. La richiesta arriva dalla Prefettura di Lecce a seguito della condanna per peculato a carico del consigliere Udc emessa dal tribunale lo scorso 1° febbraio. La sollecitazione è arrivata nelle mani del presidente del Consiglio Eugenio Pisanò che a sua volta l’ha trasmessa al segretario generale dell’ente. La rimozione del consigliere Ciardo, l’unico rimasto nelle file dello Scudocrociato dopo i passaggi di Attilio Monosi e Damiano D’Autilia ne La Puglia Prima di Tutto, sarà solo temporanea, anche perché intanto Ciardo potrà presentare ricorso, ma richiederà in ogni caso una surroga. Al suo posto in Consiglio entrerà, infatti, Gigi Rizzo, primo dei non eletti nella lista Udc ed anche lui ormai nel Pdl con i “giovanardiani”. Il provvedimento nei confronti di Ciardo non ha la severità di una rimozione definitiva: la decadenza è infatti  prevista solo per gravi reati. Tuttavia, l’interdizione dai pubblici uffici prevista dalla condanna in primo grado sarà valida fino alla eventuale sentenza amministrativa differente in secondo grado e prevede che il consigliere, almeno per ora non sieda tra i banchi della massima assise leccese. 
Oltre all’imbarazzo per la vecchia vicenda, che riguardava un rimborso gonfiato per una serie di quattro trasferte avvenute tra il 2001 ed il 2003 con moglie e figli, a spese della Camera di Commercio, la questione porta con se anche un piccolo terremoto nel rimpasto in Giunta, che era ormai agli ultimi ritocchi. La sospensione di Ciardo sega infatti le gambe a Damiano D’Autilia (oggi ne La Puglia prima di tutto ma pur sempre eletto con l’Udc). Se D’Autilia, come sinora ipotizzato, entrasse in giunta, lascerebbe il posto in consiglio ad Andrea Corvaglia, secondo dei non eletti e segretario leccese dello Scudocrociato che, diversamente da Ciardo, non garantirebbe l’appoggio alla maggioranza di centrodestra. Inutile dire che il sindaco Perrone che non ha quindi alcun interesse a liberargli una postazione. La soluzione al problema allora potrebbe essere la seguente: Damiano D’Autilia rinuncerebbe alla delega al Bilancio, sinora nelle mani del sindaco ed ad un soffio dalle sue, accontentandosi (si fa per dire) della poltrona di presidente del Consiglio, oggi occupata da Eugenio Pisanò. Lo stesso Pisanò entrerebbe in Giunta al suo posto, tornando a fare l’assessore come ai tempi del governo Poli in cui aveva la delega all’ambiente. La soluzione naturalmente è passibile di aggiustamenti dell’ultima ora, anche visto che il sindaco deve soppesare ogni incarico per non scontentare gruppi e partiti della sua coalizione e l’area degli ex azzurri (in cui fu eletto anche Pisanò) risulta già ampiamente accontentata dall’ingresso in giunta di Gaetano Messuti e Nunzia Brandi, già al sicuro. 
Insomma, per il primo cittadino di Lecce le gatte da pelare non sembrano finire e sul rimpasto, che ormai non si può più rimandare, ora pesa anche questo ulteriore rebus. Per Ciardo invece, una buona notizia potrebbe arrivare proprio dalla Camera di Commercio: l’interdizione dai pubblici uffici non riguarderebbe infatti il suo incarico nell’azienda speciale dell’Ente, perché la società ha una ragione sociale privatistica. 
 
Alessandra Lupo