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Una volpe in città

L’evento straordinario del salvataggio di una piccola volpe, rintanatasi in un cortile in via De Ferraris e recuperata dagli agenti della Polizia provinciale 
 
I primi abitanti di via De Ferraris, che venerdì scorso si sono trovati davanti una piccola volpe, si saranno stupiti. Perché non è un avvenimento quotidiano venire a contatto con un animale selvatico, una volpe malata, che aveva trovato rifugio presso un’abitazione abbandonata. L’hanno guardata dapprima con sospetto, ma certamente l’animale era più spaventato di loro e in fondo, di questi tempi, quale animale non sarebbe stato timoroso dell’uomo? Invece, questi solerti cittadini, di contro ai fatti degli ultimi tempi, hanno avuto solo pensieri carini per l’astuto animale: hanno allertato Vigili urbani, Carabinieri e Polizia provinciale, che si sono precipitati sul posto, accompagnati da qualche volontario animalista. 
La volpe stava evidentemente male, era rannicchiata vicino a un muro e non aveva un pelo morbido, come l’immaginazione suggerirebbe. E anzi se fosse stata bene, animale proverbialmente furbo, forse sarebbe fuggita via. Invece, probabilmente, vedendo tutta questa gente intorno a lei, la volpe avrà continuato a pensare che non era un bene che l’uomo fosse così vicino, tanto che si guardava intorno circospetta e non si lasciava avvicinare. Per lungo tempo e dopo molti vani tentativi. Finché non è entrato in scena “l’esperto” (lo chiameremo Sandro per convenienza), un agente della Polizia provinciale che ha provveduto a gettare addosso una coperta sull’animale, per poterlo consegnare a chi di competenza. Il tutto a fronte di un servizio veterinario latitante, che avrebbe dovuto sopperire all’urgenza, o più che altro alla rarissima contingenza, ma in quel momento pare fossero tutti impegnati. 
La piccola volpe è stata trasportata presso il Museo di Storia Naturale di Calimera, che ha un centro di accoglienza per fauna esotica e selvatica abbandonata, specializzato quindi per questo tipo di animali, che sta attualmente provvedendo a curarlo, come la professionalità dei suoi impiegati compete. In modo che la piccola volpe faccia parte ormai delle nostre comunità, e forse riuscirà a riabilitare l’immagine di un Salento che riesce ad amare gli animali, non solo a ferirli brutalmente. Come se questa esperienza sia l’emblema di un comportamento virtuoso, che però non ci deve fare scordare il resto, affinché gli abusi sugli animali siano combattuti, e non solo in questo periodo. 
 
(A. Leu.)