Fuggito 7 mesi fa dalla provincia di Rovigo, inscenando un suicidio, e rintracciato a Vignacastrisi: la singolare vicenda del 48enne Gabriele Andriotto
Lo credono morto, ma vive in campagna a Vignacastrisi. È questa in sintesi la storia Gabriele Andriotto (nella foto), bancario di 48 anni scomparso sette mesi dalla sua casa di Adria, in provincia di Rovigo. L’uomo è stato ritrovato lo scorso 21 ottobre dagli agenti del Corpo di Polizia municipale di Ortelle (di cui Vignacastrisi è la frazione), su segnalazione di un agricoltore del posto che aveva notato la sua presenza all’interno di un rudere situato nel quartiere “Purgiano” della cittadina alle porte di Castro; nonostante le precarie condizioni del suo soggiorno, Andriotto è stato comunque in grado di crearsi una sistemazione piuttosto dignitosa.
Le segnalazioni erano partite nei giorni precedenti il ritrovamento e l’uomo, probabilmente accortosi di questo, si stava preparando per cambiare rifugio. Andriotto non ha opposto resistenza alle richieste di spiegazioni della Polizia Municipale di Ortelle prima e dei Carabinieri poi, soprattutto quando è stato appurato che di lui era stata denunciata la scomparsa ben 7 mesi prima dal comune veneto di Adria; alle richieste di spiegazione avanzate dai Carabinieri, Andriotto ha ammesso con serenità di aver voluto cambiare completamente stile di vita.
In buone condizioni di salute fisiche e mentali, l’uomo dovrà ora rispondere agli inquirenti di Adria che vogliono vederci chiaro in una questione che ha anche avuto risvolti drammatici. Il giorno della scomparsa, infatti, Andriotto aveva abbandonato la propria auto sull’argine del Po nei pressi dell’attracco fluviale di Mazzorno Sinistro di Adria, con al suo interno i suoi indumenti personali; tutti indizi che in tutti questi mesi avevano quasi convinto gli inquirenti veneti, ma soprattutto la moglie e i familiari, di un insano gesto compiuto dall’uomo. Ma lui aveva invece scelto il Salento come rifugio di quella che doveva essere la sua nuova vita da eremita.
(A.C.)