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Violenza contro le donne, aumentano a Lecce le richieste di aiuto

I dati diffusi dal Centro Antiviolenza diretto da Maria Luisa Toto parlano chiaro: sempre più donne sono vittime di maltrattamento fisico, sessuale e psicologico 

 

I dati riguardanti la diffusione dei femminicidi e più in generale della violenza sulle donne su tutto il territorio nazionale continuano a non essere rassicuranti. Dal 2013 in poi, nel nostro paese, i dati relativi a violenza fisica, sessuale e psicologica si sono via via fatti sempre più significativi e allarmanti. La nostra provincia, purtroppo, non fa eccezione: ce lo confermano i dati recentemente diffusi dall’Associazione “Donne Insieme” Onlus che gestisce il Centro Antiviolenza “Renata Fonte” di Lecce, relativi al periodo compreso tra luglio 2015 e luglio 2016. 

Il Centro fin dal 1998 si occupa di prestare aiuto e sostegno alle vittime di questo tipo di violenza, sempre più subdolo e capillare, anche grazie alle azioni di prevenzione attuate nelle scuole e rivolte agli studenti e al corpo docente. In quest’ultimo anno il Centro Antiviolenza Renata Fonte si è occupato di bullismo, di rispetto dell’altro, di negazione di qualsivoglia forma di violenza e abuso, con una particolare attenzione a donne e bambini. In questa metodologia di intervento, fondamentale e preziosa è stata la collaborazione di istituti comprensivi e scuole superiori, Comuni e Ambiti Territoriali Sociali di Zona. 

“Gli unici luoghi dove è possibile creare e studiare percorsi di libertà con e per le donne sopravvissute alle violenze maschili sono i centri antiviolenza -afferma Maria Luisa Toto, presidentessa del Centro-. Sono luoghi dove si riconosce che alla base della violenza c’è lo squilibrio di potere tra i sessi. I centri antiviolenza devono essere gestiti da associazioni di donne che riconoscono l’origine patriarcale della violenza. Bisogna mettere in atto un cambiamento culturale che educhi al rispetto -conclude Toto-, in particolare al rispetto tra i generi e rifondare la cultura del rispetto dei diritti umani”.

Accanto a lei in questa quotidiana lotta alla violenza di genere, lavora con grande dedizione un’équipe composta da Silvia Sammarco (psicologa), Marzia Camarda (psicologa), Francesca Pastore (assistente sociale), Florindina de Carlo (avvocato), Stefania Mercaldi (avvocato), Alessandra Politi (avvocato), Iris Zecca (progettista).

 

Tutti i numeri del Centro Antiviolenza “Renata Fonte”

 

La gestione del Centro Antiviolenza prevede e garantisce l’erogazione, tra gli altri, di servizi di accoglienza telefonica, di consulenza legale, di consulenza psicologica, di sostegno nei procedimenti legali. Il Centro è Testimone nelle denunce delle Donne sia nella fase delle indagini preliminari sia nella fase processuale dei procedimenti civili e penali. 

Ma veniamo ai dati: nel semestre luglio-dicembre 2015, gli accessi al Centro Antiviolenza sono stati 99, mentre sono stati 167 gli accessi nel semestre gennaio-luglio 2016. Sono stati espletati 266 colloqui telefonici in cui sono state raccolte le richieste di aiuto, nel  rispetto della privacy; 231 colloqui faccia a faccia; 128 azioni di consulenza e sostegno legale; 230 azioni di consulenza e sostegno psicologico; 28 azioni di accompagnamento presso strutture ospedaliere; 112 accompagnamenti presso il tribunale e le Forze dell’ordine; 75 testimonianze in tribunale e presso gli uffici delle Forze dell’ordine. 

Solo lo scorso anno sono state 231 le donne che si sono rivolte al Centro “Renata Fonte”; 195 i colloqui personali con le operatrici, 118 coloro che hanno richiesto una consulenza e un sostegno psicologico. 

 

Patrizia Miggiano