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Via libera al filobus

Come richiesto più volte dall’Amministrazione comunale, sarà presto avviata la fase di pre-esercizio che durerà dai 30 ai 90 giorni e servirà a testare l’intera infrastruttura 
 
Per ora a bordo viaggeranno solo sacchetti di sabbia e non i sospirati passeggeri, tuttavia sul filobus leccese si è finalmente aperto uno spiraglio di luce. Nonostante il contenzioso in corso tra le imprese e Palazzo Carafa, l’Ati che ha realizzato l’opera ha dato la sua disponibilità a far partire la metropolitana di superficie per la quale il Comune di Lecce ha finora speso 23 milioni di euro senza staccare nemmeno un biglietto. Il risultato è stato ottenuto nell’incontro fissato la settimana scorsa tra l’Amministrazione comunale (rappresentata dall’assessore ai trasporti Giuseppe Ripa e dal dirigente Sergio Aversa), le imprese che hanno realizzato l’impianto (Imet, Vanhool e Vosslohkeepe) e la Sgm, per cui era presente il presidente Gianni Peyla e i direttori d’esercizio Pasquale Borelli e Ugo Guacci. Una riunione dai contenuti prevalente tecnici ma che ha dato i risultati sperati. Come richiesto dall’Amministrazione, ma anche come previsto dal contratto, sarà dunque avviata la fase di pre-esercizio propedeutica alla messa in funzione dell’infrastruttura. Si tratta dell’ultimo test per i 12 mezzi che attendono da molti mesi nei depositi in attesa che la situazione si sblocchi. Ora invece potranno circolare per la città con a bordo pesi e ingombri che simuleranno la presenza a bordi dei passeggeri veri. Per quelli però bisognerà ancora aspettare; il pre-esercizio durerà da 30 a 90 giorni, che intanto serviranno a sottoscrivere i contratti. 
Salvo ulteriori intoppi dunque il 2011 potrebbe davvero essere l’anno del filobus. Ne è convinto l’assessore al Traffico Giuseppe Ripa che al termine dell’incontro si è detto “finalmente fiducioso”. Il sindaco di Lecce Paolo Perrone chiarisce che per “tagliare l’importante traguardo per la mobilità cittadina ora sarà necessario rispettare un preciso cronoprogramma. Stiamo prendendo in esame tutti i passaggi tecnici e burocratici necessari prima dell’avvio della filovia nonostante resti aperto il contenzioso con le imprese”, ha spiegato Paolo Perrone. Poi, rivolto ad Adriana Poli Bortone, che recentemente lo aveva accusato di non avere intenzione di far partire la filovia, Perrone ha chiosato: “Nonostante gli attacchi gratuiti continuiamo ad impegnare le nostre energie e a non lesinare tutti gli sforzi possibili per risolvere problemi lasciati da altri, da chi volle fortissimamente il filobus contro il parere della totalità dei leccesi”. 
Nonostante l’impegno per mettere in funzione l’infrastruttura, però, sul filobus non si spengono le polemiche politiche. Il capo dell’opposizione comunale Antonio Rotundo commenta: “Visto che, nonostante tutte le proroghe concesse, i lavori sono terminati già a marzo 2009, con Perrone sindaco, perché si è aspettato circa 2 anni per dare attuazione agli adempimenti previsti nel capitolato? Perché Perrone non aveva ancora chiesto alle imprese, nero su bianco, di dare seguito agli impegni contrattuali così come ha fatto oggi?”. Sul futuro della filovia incombe intanto il braccio di ferro economico tra le imprese guidate da Sirti che hanno chiesto al Comune di Lecce i 6 milioni di euro di fatture mai pagate per i lavori e Palazzo Carafa che ha impugnato il decreto ingiuntivo, chiedendo alla ditta 5 milioni e sette per il ritardo con cui l’opera è stata consegnata. Due procedimenti che potrebbero essere condensati in uno, chiudendo così, almeno dal punto di vista economico, l’intricata vicenda. 
 
Alessandra Lupo