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Nome in codice H1N1

La nostra regione risulta essere tra le prime in Italia per numero di casi di pazienti affetti dal virus dell’influenza A, tre dei quali sono deceduti nell’ultima settimana. Dalla Regione Puglia e dai vertici della Asl arrivano la rassicurazione che la situazione, nonostante tutto, è sotto controllo e l’invito a vaccinarsi senza paura
 
Tre decessi in una settimana. È questo il bilancio di una Puglia che, per quel che riguarda la nuova diffusione dell’influenza A H1N1, sembra vestire, in Italia, la maglia nera. Gli ultimi due casi, in ordine di tempo, hanno portato alla morte di un uomo e di una donna, rispettivamente di 61 e 62 anni. Entrambi, già affetti da patologie gravi pregresse, sono stati colpiti dal virus e, a distanza di qualche ora e chilometro, sono morti, il primo nel reparto di rianimazione degli Ospedali Riuniti di Foggia e, l’altra, affetta da gravi deficit immunitari, in quello di Andria. A darne notizia è stata la responsabile dell’Osservatorio Epidemiologico regionale pugliese, Cinzia Germinario. Soltanto qualche giorno fa, a causa dello stesso virus, a perdere la vita è stato un uomo di 51 anni: affetto da diabete, lo scorso 11 gennaio, è morto in una clinica privata di Bari. E mentre si cerca di andare a fondo sulle cause dei decessi, nello stesso tempo, sono numerosi i casi, in queste ore, sotto osservazione. Ancora nessuna notizia (mentre andiamo in stampa) del paziente di 59 anni ricoverato a Tricase, inizialmente curato nel Salento e in seguito trasferito d’urgenza al “San Raffaele” di Milano a bordo di un C-130 dell’Aeronautica Militare. 
Sulla correlazione esistente tra l’influenza A H1N1 e la morte di questi pazienti, come detto, se ne saprà di più nei prossimi giorni. Fatto sta, però, che il quadro clinico di tutti i pazienti in questione era estremamente complesso, fin dall’inizio. Gli ultimi due decessi, l’uomo e la donna ultrasessantenni, nello specifico, erano affetti da un problema a un polmone il primo e da una patologia cardiaca causata da un mieloma -secondo quanto riferito dall’Asl/Bat- nel secondo caso. Il virus influenzale, così, si sarebbe limitato ad agire, abbattendo ulteriormente le loro difese immunitarie fino a causarne il decesso. Nel caso del paziente di Foggia, l’insufficienza respiratoria, aggravatasi a causa del virus, non ha lasciato scampo all’anziano. Invece, per quel che riguarda la donna di Andria, un pregresso problema cardiaco aggiunto a uno stato febbrile, registrato dai medici al momento del ricovero, ha complicato il quadro clinico della paziente fino a portarla alla morte. Degli altri casi considerati gravi in Italia, allo stato attuale, soltanto uno è trattato in Puglia e riguarda un uomo di 37 anni originario di Zapponeta, in provincia di Foggia: ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Cerignola, in questo caso e al contrario di quelli precedenti, non esiste alcuna patologia preesistente. Altri presunti ammalati da virus A H1N1 d’origine pugliese sono stati trasferiti in strutture del nord Italia, come nel caso di una sessantenne di Barletta trasferita nei giorni scorsi presso l’ospedale “Le Molinette” di Torino. 
Secondo le ultime notizie, confermate dall’assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore, in circolazione potrebbe esserci addirittura, un terzo virus. Concomitanti, l’influenza stagionale e quella A H1N1, insieme, potrebbero dare vita a un’altra forma influenzale. “Inutile creare allarmismi -ha sottolineato Fiore- ma potrebbero subentrare processi di remix tali da creare un terzo virus, rispetto al quale non esiste una copertura vaccinale”. Fermo restando che la vaccinazione dovrà essere incentivata e potenziata, l’amministratore regionale ha sottolineato come “la ripresa dell’influenza fosse cosa prevista e la Puglia, di conseguenza, si sia attrezzata per rinforzare la difesa”.
 
Barbara Politi