Bisognerà attendere ancora per conoscere chi sarà il prossimo sindaco di Casarano
Benché abbiano indicato una tendenza difficilmente sovvertibile nel turno di ballottaggio, le consultazioni del 6 e del 7 maggio non sono state sufficienti a designare il futuro primo cittadino. Nonostante i 5.928 voti ottenuti, pari al 46,65%, il candidato del centrodestra, Gianni Stefàno (nella foto a sinistra), dovrà sostenere la prova del ballottaggio, che lo vede contrapposto al candidato di centrosinistra Attilio De Marco (nella foto a destra). Il divario tra i due, però, è significativo, come testimoniano di 2.406 voti, pari al 18,93%, a favore di De Marco. Niente da fare, invece, per gli altri contendenti: Paolo Zompì (13,68%), Francesca Fersino (12,48%), Franco De Matteis (6,87%) e Fernando Rizzello (1,36%).
E se Stefàno ha escluso la possibilità di ricorrere ad apparentamenti, è probabile che De Marco cercherà di coalizzare attorno a sé i suoi ex avversari per far fronte comune contro l’avanzata del centrodestra.
Intanto, cambiano radicalmente le gerarchie politiche casaranesi. Il primo partito della città, in assoluta controtendenza rispetto al dato nazionale, è il Pdl con il 18,7%, contro il 13,2% delle precedenti amministrative. Il Pd perde il suo primato e crolla verticalmente all’8,68%, superato persino dalla lista civica Gianni Stefàno sindaco, che si attesta al 12,26%, ed incalzato da Liber@città al 7,50% e La Puglia prima di tutto al 7,41%.
Difficile dire quale sarà la composizione del Consiglio comunale. Al momento si possono fare solo delle ipotesi, supponendo, per assurdo, che non vi siano apparentamenti a modificare gli assetti delle coalizioni. In caso di vittoria di Stefàno, al Pdl andranno 4 seggi (Vizzino, Gatto, Dorelli, Costa), 3 alla civica di Stefàno (De Nuzzo, Macchitella, Gigi Stefano), uno a testa per Cdc (Fracasso), Verdi (Torsello), La Puglia prima di tutto (Memmi), Pd (Gabriele Caputo), Udc (Bartolomeo) e Liber@città (D’Aquino), più i 3 candidati sindaco perdenti (Fersino, De Marco, Zompì).
Se a vincere sarà De Marco, il Pd avrà 5 consiglieri (Caputo, Abbruzzese, Melgiovanni, Nuzzo, Morgante), 3 l’Udc (Bartolomeo, Chiriacò, Villa), 1 l’Idv (Caggiula) e la lista Con Attilio De Marco (Bellisario), 2 il Pdl (Vizzino, Gatto), 1 la civica di Stefàno (De Nuzzo) e i 3 candidati perdenti (Fersino, Zompì, Stefàno).
Curiosità: dal più suffragato ai 33 candidati che non hanno ricevuto neppure un voto
Con 320 candidati alla carica di consigliere comunale non era certo cosa facile fare incetta di voti. Eppure c’è stato chi, come Luigino Bartolomeo dell’Udc, ex Pdl, ha raggiunto quota 354 voti. Alle sue spalle, ma distanziato di circa cento voti, Massimo D’Aquino di Liber@città con 258 preferenze. Sia Bartolomeo che D’Aquino sono ex consiglieri comunali ed hanno avuto modo, quindi, di farsi conoscere ed apprezzare dagli elettori. Desta meraviglia, invece, il terzo nome più votato: una new entry nel mondo della politica cittadina. Al terzo gradino della classifica dei più suffragati, infatti, troviamo a sorpresa il 26enne Alberto Vizzino, che, candidato nella lista del Pdl, riesce a conquistare 241 voti. Vizzino riesce a mettersi alle spalle nomi di ex amministratori e politici di lungo corso.
Per contro, ben 33 candidati non hanno ricevuto neppure un voto. La palma della lista meno votata, con 13 dei 16 candidati che hanno registrato alla voce “voti” uno zero tondo è stata Casarano nel cuore. Per dieci candidati, invece, la soddisfazione di aver ricevuto, per lo meno, una preferenza. Anche se è facile intuire chi possa averla espressa.