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Vendola: “Occorre dare ragioni e speranze al popolo della Puglia”

Le sue prime parole sono state di pace nei confronti del partito democratico che gli aveva contrapposto Francesco Boccia. Durante il suo trionfo alle primarie, un trionfo che gli ha dato per ora ragione nelle urne, catapultandolo nella contesa politica vera, Nichi Vendola (nella foto) non ha infierito su Massimo D’Alema, ma ha immediatamente guardato agli avversari: “Il centrosinistra sceglie i suoi candidati coinvolgendo un significativo segmento dell’elettorato nelle primarie e non a Palazzo Grazioli” dice generoso il presidente e a chi, a distanza di una manciata di giorni, gli chiede se i rapporti oggi siano più sereni perché dall’altra parte ci sono due candidati risponde: “Non abbiamo mai giocato questa partita guidati dalla paura -ha continuato Vendola-. L’abbiamo sempre giocata guidati dalla consapevolezza di aver operato per il bene della Puglia e di voler andare di fronte al corpo elettorale per avere la valutazione che pensiamo di meritare, cioè una buona valutazione che ci consente di governare altri cinque anni”. 

Archiviate le tensioni interne, Vendola guarda a Rocco Palese, ma anche ad Adriana Poli Bortone, che corre nel terzo polo, sostenuta anche dall’Udc. La sua campagna elettorale inizia in grande stile, al momento il “caso Nichi” affascina i media italiani che non perdono occasione per invitarlo in studio. Una delle ospitate che ha fatto più discutere è stata quella di domenica da Lucia Annunziata in cui Vendola ha parlato da leader di un centrosinistra nazionale alle prese con la sua ridefinizione, prima ancora che da candidato alla presidenza pugliese. “Non odio Berlusconi, perché l’odio appanna la vista e non ci consente di vedere con chiarezza le radici di un fenomeno sociale, politico e culturale come è il berlusconismo, un fenomeno talmente forte e robusto che ha invaso anche il terreno del centrosinistra. Tutti -ha aggiunto- ci siamo un po’ berlusconizzati. Allora il problema è mettere da parte l’idea un po’ manichea della lotta politica come contesa per analizzare meglio il fenomeno e per poter fare una politica vincente”. 
Da Berlusconi a Bettino Craxi, fino a Prodi sindaco di Bologna, Vendola si confronta insomma con una platea più ampia, ma al momento deve confrontarsi anche con un elettorato che cinque anni fa gli ha dato fiducia e di cui i votanti alle primarie non rappresentano che il 5%. Per questo, nonostante le ombre della sanità, che lo stesso Vendola definisce un “mondo sommerso” da far emergere, la sua campagna elettorale è all’insegna della continuità con quanto iniziato in Regione, sopratutto nelle politiche sociali e giovanili ma anche in quelle energetiche ed è proprio qui che Vendola torna a dire no al nucleare in Puglia: “Dovranno far venire l’esercito per immaginare di aprire un solo cantiere di centrali nucleari”.