Grazie ad un accordo tra Ministero dei Beni Culturali e Regione Puglia, il Museo Archeologico di Vaste verrà in possesso delle riproduzioni delle quattro statue rinvenute 150 anni fa nel suo territorio
L’Amministrazione comunale ha passato ultimamente un periodo poco sereno; dall’impianto di biostabilizzazione, alla questione dell’ospedale “Pispico”, fino alla recente crisi della Giunta. Poggiardo e la frazione di Vaste non sono però soltanto centri di polemiche e crisi amministrative. È giusto infatti sottolineare l’importante ruolo svolto dal comune nella promozione storico-culturale del nostro territorio, soprattutto grazie al Parco Archeologico di Vaste dei SS. Stefani. Infatti, dopo continue e pressanti sollecitazioni dell’Amministrazione comunale, Vaste riavrà le sue cariatidi.
Nel linguaggio tecnico archeologico il termine “cariatide” rappresenta una statua femminile usata già nell’antica Grecia come colonna o pilastro di sostegno. Quattro statue del genere furono rinvenute a Vaste nel 1860. Si tratta di sculture realizzate in pietra leccese, sormontate da due blocchi di architrave scolpiti e costituenti gli stipiti della tomba ipogea di un principe dell’antica città messapica salentina. Oggi tale monumento risulta sostanzialmente smembrato in quanto tre statue, unitamente ad un pezzo di architrave, sono depositate presso il Museo Archeologico di Taranto, mentre la quarta, insieme all’altro blocco di architrave, è esposta al Museo provinciale di Lecce. Nonostante aver finalmente ottenuto i risultati sperati, il Comune di Poggiardo dovrà fare a meno, almeno per il momento, delle cariatidi originali; l’Amministrazione è comunque riuscita a far fronte a questo ostacolo, ottenendo la possibilità di avere delle riproduzioni. Grazie infatti ad un accordo di programma quadro tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e la Regione Puglia sono stati stanziati 250mila euro con i quali sarà realizzata una riproduzione delle cariatidi da esporre presso il Museo Archeologico di Vaste.
Questo processo riproduttivo verrà effettuato con tecniche di ultimissima generazione; si utilizzerà infatti il rilievo laser-scanner 3D al fine di digitalizzare tridimensionalmente il manufatto e riprodurlo nella scala 1:1. Da questa lavorazione tecnica, nascerà un manufatto costituito in poliuretano con densità adeguata e con trattamento superficiale speciale al fine di simulare l’effetto reale. Il risultato finale, a parere degli esperti, sarà strabiliante e consentirà di riprodurre in modo assolutamente realistico l’ambiente originario. Non nasconde la sua soddisfazione il sindaco Silvio Astore: “Si tratta del raggiungimento di un obiettivo di cui siamo particolarmente felici, perché rappresenta il frutto degli sforzi continui che questa amministrazione sta compiendo da anni, tra non poche difficoltà, per migliorare e potenziare il nostro sistema di beni culturali. È un settore su cui abbiamo investito molto, perché naturalmente strategico in un ottica di sviluppo complessivo del territorio e che già ora sta dando ampi e significativi segnali di come si sia ben operato. Penso su tutte alle due importanti strutture ricettive nate di recente. Certamente c’è ancora molto da fare ma non c’è dubbio che il nostro impegno continuerà ad essere massimo, perché tutto ciò s’inquadra in un’ottica di sviluppo di un settore turistico di qualità, su cui il nostro territorio sta puntando”.
Alessandro Chizzini