Continua la crisi al Comune di Tricase e dopo l’azzeramento della Giunta si attende il provvedimento del sindaco per l’assegnazione di nuove deleghe. Critici i gruppi dell’opposizione: “Una nave alla deriva”
Mentre andiamo in stampa è sempre fumata nera al Comune, con una situazione di stallo imprevedibile. Dalla scintilla accesa il 23 luglio scorso con una lettera indirizzata al sindaco Antonio Musarò a firma di sette consiglieri di maggioranza che prendevano le distanze dall’operato dell’Amministrazione, intimando anche a tre assessori a non presentarsi in Giunta, il fuoco è divampato sempre di più. In questi settanta giorni caldi si sono alternati incontri, riunioni, smentite, chiarimenti politici allo scopo di far rientrare nella maggioranza i consiglieri dissidenti firmatari. È stata una stagione assai vivace con voci e notizie che si incrociavano sulle possibili new entry, su chi avrebbe conservato la poltrona in giunta e chi avrebbe abbandonato l’esecutivo per il ritiro della delega da parte del sindaco. Circa dieci giorni fa, quando si pensava che la situazione fosse giunta alla svolta, il sindaco aveva dichiarato che avrebbe rimodulato le deleghe ed ognuno sarebbe rimasto al suo posto. Poi, dietrofront con l’azzeramento dell’esecutivo e il prevedibile rimpasto, che ancora non viene partorito. Sotto la “Torre dell’orologio”, le voci si incrociano, si accavallano, corrono a Palazzo Gallone azzardando la nuova composizione dell’esecutivo, ma ad oggi sono rimaste solo parole.
Il primo cittadino, che guida una coalizione di centrodestra da oltre un anno, ha sempre asserito che i motivi della crisi vanno ricercati politicamente alla luce dei risultati delle ultime elezioni provinciali e non certamente a motivi gestionali e amministrativi. I cittadini intanto si chiedono sino a quando le lotte intestine continueranno ad inceppare la macchina amministrativa. Perché è venuto meno il rilancio della città di Tricase, sbandierato ai quattro venti? Come mai non si è riusciti a portare al termine negli ultimi tre anni la scadenza naturale della legislatura? Cosa c’è dietro a questo disegno politico? Tutti interrogativi ai quali l’amministrazione Musarò, tanto suffragata 15 mesi fa, deve dar conto alla comunità.
Ed intanto per giovedì scorso il presidente del Consiglio comunale Tina Ciardo ha dovuto convocare per forza di scadenze l’assise cittadina per l’adozione del bilancio consuntivo e per le varie interrogazioni formulate dal capogruppo di opposizione del Pd, Antonio Coppola. L’ex sindaco in particolare chiede se sono venuti meno i motivi che hanno portato alla redazione del documento del 23 luglio u.s. e alla conseguente paralisi amministrativa. Vuol conoscere inoltre se il sindaco Musarò ha preso provvedimenti nei confronti degli assessori Nunzio Dell’Abate (Turismo), Rocco Piceci (Urbanistica) e Tony Scarcella (Servizi sociali) che non hanno preso parte alle sedute di Giunta e se gli stessi abbiano continuato a percepire l’indennità di carica pur non avendo partecipato alle riunioni dell’esecutivo.
La crisi continua e in tanti sono convinti che la bagarre politica porterà ad elezioni anticipate, poiché non sarà facile uscire dal tunnel e comunque ci vorrà del tempo prima di smaltire il lungo periodo di stallo che ha frenato l’attività politico-amministrativa a palazzo Gallone. La città chiede chiarezza e determinazione nel portare avanti i progetti e gli impegni assunti al momento delle elezioni.
Giovanni Nuzzo