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Un mercatino poco multietnico (e molto in degrado)

Palazzo Carafa intende revocare le licenze d’uso dei box, a causa del mancato utilizzo degli stessi, ai commercianti extracomunitari che martedì scorso sono scesi in piazza per protestare. Rimane l’incognita sul futuro di una struttura di fatto inutilizzata 

 

Doveva essere luogo di integrazione, cultura e rilancio commerciale, il mercatino multietnico inaugurato dall’Amministrazione comunale due anni fa in via Aldo Moro. Musica e artigianato proveniente da tutto il Mediterraneo avevano salutato allora il taglio di nastro, ma la colorata struttura situata nei pressi di Settelacquare, non è mai decollata a causa del mancato utilizzo dei punti vendita da parte dei commercianti extracomunitari. Giudicata fuori mano rispetto al centro cittadino e mai resa adeguatamente fruibile, è stata abbandonata dagli operatori, che trovano strategicamente più conveniente continuare a fare gli ambulanti, mentre molti dei box sono utilizzati come depositi per le merci. E intanto l’usura, oltre a qualche atto di vandalismo, ne hanno compromesso l’integrità, a partire dai paletti dell’illuminazione. 

Per questo da Palazzo Carafa, sulla base di una rilevazione delle presenze, si è deciso di avviare la revoca delle licenze degli operatori, ferma restando la disponibilità a lasciare inalterata la destinazione d’uso del mercatino, a patto che gli spazi vengano effettivamente utilizzati. 

“Il regolamento -spiega l’assessore comunale Attività produttive e commerciali Luciano Battista– prevede che quando si superano i 4 mesi di assenza, e precisamente 101 giorni, viene meno il requisito dell’assegnazione e quindi possiamo richiedere la revoca”. Dei 35 box che compongono la struttura, 8 sono stati dedicati tramite un apposita delibera all’artigianato locale (che attualmente la occupa regolarmente), mentre i commercianti, a cui sono stati assegnati i restanti 27 box, sono stati tutti interessati dal procedimento di revoca. 

Se questa situazione non dovesse risolversi con una concreta occupazione della struttura, il sindaco Paolo Perrone sarebbe pronto ad aprire il mercatino ad altre categorie di cittadini, quali giovani e artigiani, per riconvertire la zona a nuove attività di promozione che saranno decise in sede di Consiglio comunale. “Potremmo anche decidere di fare un concorso di idee e coinvolgere i cittadini -afferma l’assessore Battista- per vedere un’idea particolare che possa essere utile ai fini di uno slancio finale delle attività a cui si intende dare corso. Dobbiamo trovare qualche attività che possa rendere vivo il punto del mercatino multietnico”. 

E la risposta degli operatori non si è fatta attendere. Martedì mattina un coro di protesta, armato di striscione, ha occupato piazza Sant’Oronzo, accompagnato dal sindacato Sei Ugl, per rivendicare il diritto al lavoro e ribadire il disaccordo con la zona scelta per le attività commerciali in questione. 

 

Valentina Zammarano