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Torre Veneri, continua l’indagine sulla presenza di uranio impoverito

Dopo la presentazione del dossier sul presunto rischio di radioattività presso il poligono militare da parte di Lecce Bene Comune, la commissione parlamentare torna ad occuparsi del caso 

 

La Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito tornerà ad occuparsi di Torre Veneri. E all’audizione, prevista per il 28 novembre prossimo, parteciperanno sia l’assessore Andrea Guido che Gabriele Molendini, in rappresentanza di Lecce Bene Comune. Proprio il coordinamento leccese aveva nei giorni scorsi presentato un dossier a Frigole. “Quali sono le verità nascoste nel Poligono di Torre Veneri? Esiste un pericolo inquinamento da Uranio Impoverito o altri metalli pesanti? Ci sono pericoli per la salute della popolazione civile che abita nelle circostanti aree di Frigole e San Cataldo? Quali misure sono state e saranno prese? Chi controlla? Quali sono i risultati delle indagini già effettuate e finora non rese disponibili alla cittadinanza?”. 

Interrogativi pesanti, culminati con l’annuncio durante la conferenza stampa, della presentazione di due esposti-denuncia, uno del 31 maggio ed altro del 30 ottobre scorsi, posti all’attenzione della Procura della Repubblica di Lecce affinché sia fatta luce sulla vicenda. Un fascicolo è stato aperto dal Procuratore Ennio Cillo. Durante la presentazione del dossier, è stata ricostruita la vicenda dell’Uranio impoverito che si trascina ormai dai tempi della Guerra del Golfo e dai conflitti in Bosnia ed in Kosovo quando si comincia a parlare di munizioni speciali in dotazione alle forze Nato, fabbricate con materiale di scarto del processo di arricchimento del combustibile per le centrali nucleari. 

Casi di tumori dell’apparato respiratorio, leucemie, linfoma di Hodgkin e linfoma non Hodgkin, ed altro ancora non solo per i militari impegnati nelle missioni di guerra: sospetti e morti anche intorno ai poligoni di tiro dove vengono stoccate munizioni ed effettuate esercitazioni. In Sardegna il poligono di Quirra a Perdas de Fogu. Nel Salento a Torre Veneri nei pressi di Frigole. 

Nel 2010 viene istituita una commissione parlamentare sulle vittime, presieduta dal senatore Rosario Giorgio Costa. Il 9 marzo 2012 una delegazione della Commissione parlamentare si reca presso il Poligono di Torre Veneri dove ascolta il colonnello Capraro, che esclude l’uso di uranio impoverito. Mentre si svolgeva il briefing, il collaboratore della Commissione capitano Paride Minervini, su disposizione della Presidenza, raccoglie campioni di terreno effettuando un sopralluogo in alcune aree del Poligono, documentando -anche fotograficamente- una situazione non del tutto rispondente a quella descritta dal comando della base, e, soprattutto, “tale da fare ritenere che il materiale residuato da esercitazioni non sempre sia oggetto di bonifiche accurate”. 

Il comitato Lecce Bene Comune chiede che sia fatta piena luce sulla vicenda, che vengano effettuati riscontri ed analisi, che quanto già riscontrato dalla commissione tramite il capitano Minervini, venga reso di pubblico dominio.