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Supersano e il dilemma eolico

Dopo l’ultimo Consiglio comunale e le ripetute proteste delle associazione ambientaliste, gli abitanti del comune salentino saranno chiamati ad esprimersi con un referendum in merito alle realizzazione o meno di un parco eolico in zona Parco dei Paduli
 
Il 2 ottobre scorso la cittadinanza di Supersano è stata invitata, con manifesti affissi in paese, ad un pubblico comizio tenuto dal sindaco Roberto De Vitis per spiegare la bozza di accordo tra l’Amministrazione Comunale e la ditta Green Power Srl per la realizzazione di un impianto eolico nel Parco dei Paduli (si parla per il momento di 5 pale alte oltre 100 metri). E la stessa cittadinanza si è mobilitata contro l’Amministrazione ed il suo sindaco, protagonisti essi stessi di un’inversione di rotta rispetto la loro precedente posizione sull’argomento. 
“Un fulmine a ciel sereno per i cittadini di Supersano”, è il commento di Oreste Caroppo del Forum Ambiente e Salute del Salento: “La questione sembrava essere stata chiusa dopo le vicende amministrative di questi ultimi anni. L’attuale Amministrazione si era impegnata e si era battuta in tutta la campagna elettorale contro l’attuazione del progetto del parco eolico della precedente amministrazione guidata dall’allora sindaco Giuseppe Stefanelli. Un cambio di posizione che ha del clamoroso”.
Secondo il progetto il le pale eolico dovrebbero sorgere nel cuore del Parco naturale dei Paduli – Bosco Belvedere, con una bozza di accordo tra le parti che non prevede la valutazione di impatto ambientale (ovvero la procedura Via di supporto amministrativo per i progetti). Il parco (che si estende nei comuni di Supersano, Nociglia, Collepasso, Botrugno, San Cassiano, Miggiano, Montesano, Scorrano, Maglie, Montesano, Surano, Cutrofiano) è stato individuato nel Piano Paesaggistico Territoriale e dalla Regione Puglia come un centro suggestivo naturale e rurale, ricco di flora e fauna, ideale per progetti e laboratori dedicati allo sviluppo territoriale, paesaggistico e naturale. 
La storia inizia nell’aprile 2007 quando il Consiglio comunale di Supersano, con l’allora sindaco Giuseppe Stefanelli, accoglie la proposta di realizzazione dell’impianto di energia eolica nella parte ovest del paese, compresa la Serra di Supersano. Nel giugno dello stesso anno l’amministrazione affronta un momento delicato, con le dimissioni del vicesindaco sino al commissariamento del Comune nel 2008. 
La campagna elettorale per le elezioni del 2009 vede un’intensa diatriba tra gli schieramenti che sottoscrivono davanti ai comitati ecologisti e ai cittadini una dichiarazione di impegno sulle politiche energetiche contro la realizzazione dell’ impianto eolico. Nel dicembre del 2009 la nuova amministrazione di Supersano ricorre al Tar di Lecce per opporsi all’installazione di altre pale eoliche nel proprio comprensorio. A febbraio 2010 decide di andare in appello al Consiglio di Stato. Si arriva al 2 ottobre 2011 quando l’attuale sindaco, Roberto De Vitis, ha illustrato l’esito delle sentenze del Tar, che ha rigettato il ricorso, e l’intenzione di intraprendere accordi economici con la ditta appaltatrice, per un conveniente accordo economico per le casse del Comune. L’accordo infatti prevede delle royalties di 100 mila euro l’anno, più la stessa somma una tantum. 
Giovedì 4 ottobre il sindaco ha indetto un Consiglio comunale e la sollevazione popolare è stata forte con la presenza delle associazioni ambientaliste e della cittadinanza. La protesta produce però dei risultati: viene stralciata la nuova proposta di convenzione, si rinuncia alla sospensiva presentata al Consiglio di Stato e si decide di affidare ad un Referendum popolare l’esito della questione dell’eolico a Supersano. 
La proposta, da parte del gruppo di opposizione, di intavolare un tavolo tecnico con l’asssessore regionale al Territorio, Angela Barbanente, è stata invece rifiutata. Attualmente la posizione dell’Amministrazione (che non ha voluto commentare la vicenda) è quella di affidare ai cittadini della città di Supersano la facoltà di decidere del futuro del loro territorio attraverso un referendum. 
 
 
Da Italia Nostra un allarme per il rischio “eolico selvaggio” in Salento
 
Da tempo si discute dell’installazione di un grosso impianto eolico sulla Collina dei “Fanciulli e delle Ninfe” a Giuggianello, un luogo di leggende e di suggestioni dovuto alla presenza di numerosi monumenti megalitici, presente nelle narrazioni antiche di Ovidio, Aristotele e Nicandro. “Giuggianello rimane un caso emblematico della situazione dell’eolico nel salento -commenta Marcello Seclì di Italia Nostra- è un sito ad alto valore paesaggistico e storico, ma il Consiglio di Stato ha rigettato la nostra proposta per tutelare la zona. Abbiamo anche fatto una richiesta alla Sovrintendenza Archeologica in merito alla sua valenza storica. La questione coinvolge anche Palmariggi, verso la quale il Tar aveva espresso parere positivo con una sentenza impugnata poi al Consiglio di Stato dalla Regione Puglia”.
Intanto le firme raccolte da Italia Nostra vengono inserite in una petizione rivolta al presidente della Repubblica e alla Regione Puglia, e portata avanti anche da alcuni comitati e associazioni del territorio “da dieci anni ci impegniamo affinché l’opinione pubblica conosca e si mobiliti sui temi che riguardano l’uso del territorio. In dieci anni possiamo dire di aver raggiunto dei risultati positivi: ad oggi la sensazione generale è quella di salvaguardare le zone ad interesse paesaggistico, naturale e turistico come è successo per Parabita, Neviano, Seclì e Galatone”. 
Nel gennaio 2011 sempre Italia Nostra, presenta al Tar Puglia, che gli da torto, un ricorso contro il progetto che intende realizzare ed installare nei territori di Castrì e Vernole un parco eolico. Mentre a Cursi il procedimento non si è ancora chiuso, si attende dalla Regione il resoconto della Valutazione di impatto ambientale chiesta dall’amministrazione dopo la presentazione del progetto da parte di Nextwind. Il progetto prevede 14 pale eoliche previste nei paesi dell’hinterland magliese, oltre a Cursi, anche a Castrignano dei Greci, Bagnolo del Salento e Carpignano Salentino. 
 
Oriana Rausa