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Oro-spettacolo per Francesca Lanciano e bronzo per Erika Scolozzi

Ai campionati italiani Allievi di Rieti salgono sul podio due salentine, capaci di conquistare il titolo tricolore nel salto triplo ed il terzo posto nella marcia
 
Francesca Lanciano (nella foto) scrive la sua storia nell’oro. La salentina di Specchia si è laureata a pieni voti campionessa tricolore nel salto triplo Allieve a Rieti, dimostrando di aver riconquistato il tono della campionessa dopo l’infortunio incappato nella finale dei mondiali Allievi di Lille dello scorso luglio. È riuscita a vincere il duello con l’altra azzurrina di Specchia con 13,03 metri. Una misura che sfiora di un solo centimetro dal record italiano di categoria stabilito da Giovanna Bacco, protagonista di 13,04 metri e stabilito nel 1997. La sua impresa rimane comunque il secondo miglior salto della storia della categoria, capace di scavalcare il 12,96 metri di Ottavia Cestonaro. E nel campionato italiano Allieve è giunto il  bronzo nella marcia per merito della tricasina Erika Scolozzi, 16 anni, tesserata per la “Don Milani Mottola”, che ha coperto i 5mila metri in 25’00”54, giungendo dietro alla coetanea Nicole Colombi (Us Scanzorosciate con 24’13”16) ed alla compagna di squadra Anna Clemente, 17 anni, campionessa italiana con 23’31”14. 
Francesca Lanciano, fidanzata del campione di Galatone Daniele Greco, si conferma umile e forte nello sport e nella vita. “Puntavo al tricolore, ma sinceramente non mi aspettavo di confezionare una misura così importante come 13,03 metri -afferma Francesca Lanciano, 17 anni, allenata da Raimondo Orsini nella Kinesis Palaia Salento Atletica di Matino-. Puntavo almeno alla soglia della 12,80 metri. Però, se sono riuscita a vincere con questa misura lo debbo anche alla gara con la Cestonaro. Oltre alle cure del dottore Palaia, che mi ha fatto ritrovare la condizione dopo l’infortunio del mondiale di Lille. Dedico questa medaglia d’oro alla memoria di mio nonno Mario ed a tutta la mia famiglia, che è stata presente a Rieti e compie tanti sacrifici per me”. 

Pasquale Marzotta