La denuncia del sindacato: “Personale sempre più vecchio e ridotto ma costretto ad aumentare i servizi per le feste”
Un comunicato per esprimere vicinanza al personale della Polizia di Stato in vista delle festività pasquali. È quello che è stato diffuso da Antonio Ianne, Segretario generale del Silp (Sindacato dei lavoratori di Polizia) di Lecce: “Non sarà una buona Pasqua per il personale della Polizia di Stato in provincia di Lecce. Lo stesso personale che puntualmente tutti ringraziano e a cui le istituzioni esprimono sempre ‘grande vicinanza’ e solidarietà. Il cui numero, però, è sempre più esiguo; la cui età media è sempre più alta. Gli stessi operatori a cui da più di 800 giorni non si rinnova il contratto, da 20 mesi non si paga lo straordinario in esubero (dopo averli ‘obbligati’ a svolgerlo)”.
Una occasione, quindi, per rimarcare le criticità che coinvolgono gli agenti di polizia del Salento e che il sindacato da sempre denuncia: “A quello stesso personale -continua Ianna- nei giorni delle prossime festività pasquali si chiede di svolgere i servizi d’istituto ordinari, di eseguire nei giorni di Pasqua e Pasquetta controlli a carico di chi vive ai domiciliari, i servizi di ordine pubblico connessi alle manifestazioni religiose, civili e sportive (con Lecce-Roma fissata alle 18 del lunedì di Pasquetta). Non dimentichiamo che ci sono le gravi crisi internazionali: quindi, per Pasqua, rinforziamo la vigilanza agli obiettivi sensibili. Inoltre, la criminalità organizzata sta rialzando la testa, per cui è necessario vigilare sull’incolumità di magistrati. Facciamo tutto questo da sempre, con questi vecchietti insufficienti ormai anche per organizzare i servizi ordinari, ma purtroppo gli agenti non sono pani e pesci da moltiplicare o ringiovanire. Per Pasqua e Pasquetta, poi, si sa che la gente esce, si gode le meraviglie paesaggistiche e culinarie del Salento per cui bisogna implementare i controlli per la sicurezza stradale! Va bene, facciamo anche questo, lo abbiamo sempre fatto”.
Ianne, poi, giunge al punto principale: “Il problema, infatti, è proprio questo: con decine di unità in meno, continuiamo a fare le stesse cose, anzi di più. Ormai i ringraziamenti e la vicinanza non bastano più, soprattutto quando, nel pomeriggio del Giovedì Santo, apprendiamo che tre unità della Questura di Lecce per tutto il mese di aprile andranno a rinforzare i servizi della Polizia di Frontiera di Gorizia. Anche se l’inizio del servizio è fissato per lunedì, non è un pesce d’aprile. Sul serio: tre ultracinquantenni con una famiglia, che speravano di godersi la Pasqua come tutti, faranno le valigie dopo aver avuto un preavviso minimo e andranno a Gorizia. Fatichiamo a comprendere la logica di questa scelta”.
“A questo punto -conclude il segretario- abbiamo ulteriore conferma del fatto che, anche in provincia di Lecce, si applica il metodo utilizzato a livello centrale: tante chiacchiere ma pochi fatti, soprattutto poco rispetto per gli operatori della sicurezza. Non vogliamo, anche perché non possiamo, impedire o bloccare nulla ma facciamo una richiesta: per la prossima Festa della Polizia, fate un regalo ai poliziotti e alle loro famiglie, lasciateli a casa. Riduciamo i festeggiamenti mediatici e autocelebrativi, consentendo loro di recuperare il tempo che tutti i giorni prendiamo alle loro famiglie. E poi, a nostro parere, il 10 aprile c’è ben poco da festeggiare”.