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Servono 2,5 milioni di euro per la Monteco: aumenta la Tarsu

Dopo il nulla di fatto della proposta della vendita di alcuni immobili comunali, ora il commissario ad acta decide di mettere le mani nelle tasche dei cittadini

Oramai è una lotta contro il tempo. Il Comune di Casarano entro i prossimi mesi deve onorare un debito di oltre 2 milioni e mezzo di euro vantati dalla Monteco. Per reperire i fondi necessari per tale contingenza a suo tempo era stato nominato un commissario ad acta, il quale dopo aver “tentato” di soddisfare il creditore proponendo (infruttuosamente) la vendita all’asta di alcuni gioielli di famiglia (includendovi nell’elenco tra gli altri, l’ufficio sanitario di piazza San Giovanni, la palestra polivalente di contrada Pietrabianca e l’ex caserma dei carabinieri) ora ci “riprova” interessandosi direttamente dei conti in entrata del bilancio comunale. Ovvero le tasche dei cittadini, che nella fattispecie assumono la versione “aumento della tariffa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani”.
Pronta la presa di posizione del sindaco Ivan De Masi. “La decisione inappellabile di aumentare la Tarsu assunta dal commissario ad acta designato dal Tar di Lecce per recuperare gli oltre due milioni e mezzo di euro maturati dalla ditta Monteco, per quanto attesa non mi ha fatto piacere, specie dopo l’inutile tentativo posto in essere dallo stesso funzionario di vendere all’asta alcuni immobili di proprietà comunale. È sempre spiacevole e lo è ancora di più in periodi difficili come questo -continua il sindaco- dover ricorrere all’inasprimento del carico fiscale sui cittadini per far fronte ad un’emergenza finanziaria che è iniziata più di 10 anni fa e a cui, probabilmente, si poteva porre rimedio prima che intervenisse la magistratura amministrativa, quanto meno per risparmiare quasi un milione di interessi passivi. Entro il mese di settembre, quando sarà completata la ricognizione a 360 gradi sullo stato di salute economico-finanziaria del Comune -conclude De Masi- valuterò con la Giunta e con i nostri tecnici se esiste la possibilità di intervenire per ridurre altri capitoli impositivi di competenza comunale, per bilanciare, almeno in parte, il danno che abbiamo ereditato e di cui, comunque, dobbiamo farci carico”.

Daniele Greco