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Scarafaggi “fuori corso”

Un video postato su YouTube mostra un’invasione di blatte all’Ateneo di Lecce

Gli etologi, gli studiosi del comportamento e dell’apprendimento animale, possono esultare. Sembra, infatti, che a Lecce sia stata recentemente fatta una scoperta straordinaria. Di specie animali intelligenti ne sono state studiate tante: scimpanzé, delfini, corvi. Nessuna pare però paragonabile alle blatte salentine, insetti così dotti e intelligenti da andare addirittura all’università!
La facile battuta nasce spontanea dopo aver preso visione di un video girato da alcuni studenti dell’Università del Salento, nel quale viene filmata una piccola invasione di blatte nei bagni dell’Ateneo di Lecce, il palazzo Codacci-Pisanelli. Le riprese sono curate fin nei dettagli di primi piani poco invitanti e passano in rassegna, in una carrellata per stomaci forti, le varie unità presenti sul posto, alcune particolarmente vispe, altre già stecchite, magari a causa degli eccessivi carichi di studio, verrebbe da dire. Le immagini sono, poi, accompagnate dai commenti scherzosi degli autori, che prima sottolineano le dimensioni numeriche dell’invasione di scarafaggi (almeno 15 o 20) e poi ironizzano sugli ultimi ennesimi tagli alla cultura del ministro Gelmini provando a intervistare sull’argomento una delle “signore blatte”.
Il video, che è stato ‘postato’ su YouTube il 21 giugno, sta già facendo il giro del web, avendo accumulato in pochi giorni già più di 300 visualizzazioni e un gran numero di commenti. Tra questi c’è chi stigmatizza l’accaduto, chi se la prende con la politica e il governo di centrodestra e chi si lascia andare all’ironia di disgustosi commenti culinari sui protagonisti del video. Ma c’è soprattutto chi sfoga il proprio sarcasmo contro il Rettorato, con ovvi e giustificati riferimenti al notevole aumento di tasse che quest’anno ha colpito gli studenti: “Ecco perché proprio quest’anno sono aumentate le tasse!!! Bisognava mantenere i costi di un allevamento di blattoidei… però potevano ospitarlo nel Rettorato, almeno non si sarebbero sentiti soli!”.
In questa circostanza la potenza del web si è palesata con la rapidità con la quale il video-denuncia è passato dagli utenti della rete ai tavoli istituzionali. Il primo a reagire è stato l’Aduc, l’associazione per i diritti dei consumatori, che in una nota stampa inviata dal suo delegato di Lecce, l’avvocato Alessandro Gallucci, è tornata sulla questione dell’aumento delle tasse ed ha richiesto un intervento immediato: “Il problema va ricercato nella scarsità degli interventi di pulizia. Diversi studenti ci hanno segnalato che la situazione non è molto diversa in alcuni bagni delle altre sedi dell’università e che qualche scarafaggio si vede anche nella casa dello studente. Bisogna intervenire immediatamente, magari stanziando una parte dell’aumento delle tasse per una bella disinfestazione. Vigileremo affinché la situazione venga risolta, segnalando se necessario il caso alle autorità competenti”.
Adesso si attende una risposta dal rettorato e un intervento di pulizia. Sempre che un cordone di animalisti ambientalisti non intervenga in nome del diritto allo studio degli scarafaggi universitari.

(G. D. M.)