L’opposizione consiliare pone l’attenzione sui due antichi elementi architettonici interessati dal progetto di riqualificazione della strada che unisce la città con la frazione di Vaste
Inutile, costosa e dannosa. Così nelle scorse settimane il gruppo di opposizione “La Città di tutti” aveva giudicato il progetto di riqualificazione di via Unità d’Italia, ironicamente ribattezzato “autostrada del salsicciotto”. I lavori sono stati avviati nelle scorse settimane, ma le perplessità del gruppo consiliare non si sono spente e oggi si concentrano su un particolare aspetto, le due antiche colonne che fino a qualche settimana fa reggevano la ringhiera che separava via Unità d’Italia dalla cosiddetta “zona Fanghi”: “Riguardo alle pregiate colonne che di sicuro rappresentano alta testimonianza storica oltre che di valore artistico-culturale, rimanendo ferma la nostra assoluta contrarietà ai lavori in corso per la ‘autostrada del salsicciotto’, la nostra posizione è quella di spostarle in modo perfettamente simmetrico in linea con la nuova perimetrazione dell’area, quindi in linea con la ringhiera già spostata all’indietro rispetto a via Unità d’Italia”.
Così inizia il documento che “La Città di tutti” ha inviato al sindaco di Poggiardo Giuseppe Colafatiper salvare le due colonne, che poi prosegue palesando alcuni dubbi e timori: “Questa ci sembra la soluzione più logica e non seguirla, magari prevedendo il loro spostamento in altra sede, potrebbe significare, oltre a una grande ferita alla storia, la volontà di eliminare dei monumenti storici affinché gli stessi non costituiscano un problema per destinazioni future (già programmate?) di quell’area”.
I componenti dell’opposizione (Oronzo Borgia, Giuseppe Cianci, Antonella Cotrino e Antonella Carluccio) chiedono quindi formalmente a Colafati che la soluzione da loro proposta possa venire attuata, senza però risparmiare alcune frecciatine: “Siamo ovviamente aperti al confronto che, anche in questo caso sarebbe stato auspicabile aprire a tutta la popolazione, evitando il pericolo di decisioni ancora una volta meramente monocratiche che non fanno altro che svilire il diritto/dovere di partecipazione attiva dei cittadini”.
Alessandro Chizzini