I progetti illustrati questa mattina dal primo cittadino così come previsti dal Piano Urbanistico Generale. Il riconoscimento della Bandiera Blu come ulteriore spinta alla loro realizzazione
Il 14 maggio scorso è stata una giornata storica per la città di Lecce. Per la prima volta una marina del capoluogo salentino ha ricevuto il riconoscimento della Bandiera Blu, che la prossima estate sventolerà a San Cataldo. Un premio legato alla qualità ambientale che porterà con sé per tutta la costa leccese notevoli benefici in termini di attrattività turistica, valore degli investimenti, migliori standard ambientali. Prospettive che, nelle intenzioni dell’Amministrazione, dovranno essere la base per nuovi obiettivi, come porterà la Bandiera Blu in altre località costiere leccesi entro il 2029.
Ad affermarlo è stato lo stesso sindaco Carlo Salvemini: “Le nostre marine conosceranno nei prossimi anni il più imponente progetto di trasformazione della storia recente. I 21 milioni di euro ottenuti nell’ambito del Cis consentiranno la realizzazione di una rigenerazione estesa, profonda, sostenibile per mettere a valore la bellezza del mare e la ricchezza naturalistica della costa leccese. Il Piano delle Coste garantirà la ‘multifunzionalità’ del nostro demanio costiero, non solo destinato esclusivamente ai servizi balneari ma anche allo sport, alla cultura, alla fruizione delle ricchezze naturalistiche. Il nuovo Piano urbanistico generale si pone un obiettivo sfidante: fare del nostro litorale il Parco costiero delle marine. Per mettere a valore questo patrimonio, renderlo fruibile, liberarne il paesaggio. Oggi, grazie alla Bandiera blu riconosciuta a San Cataldo per la chiarezza delle sue acque e per i servizi ambientali che l’amministrazione comunale ha garantito, non è più conosciuta in Italia solo per il suo patrimonio storico monumentale. Ma anche per il suo mare. E questa è una vittoria di tutti, nessuno escluso, della quale essere fieri. Il nostro obiettivo per il 2029 sarà portare le altre marine di Lecce a poter sventolare il vessillo blu. Quando ciò avverrà, vorrà dire che tutto il nostro litorale sarà stato attrezzato con i servizi primari, vorrà dire che ovunque la fragilità del nostro ambiente costiero sarà rispettata, vorrà dire che sostenibilità ambientale e marine di Lecce sarà finalmente diventato un binomio inscindibile e riconosciuto in Italia. Noi lavoreremo, senza risparmiare energie, per questo obiettivo”.
Il PUG (Piano Urbanistico Generale) include le marine di Lecce in un unico, grande Parco Costiero, dove, nelle intenzioni dell’amministrazione, abitare in sicurezza, investire, soggiornare e diversificare l’offerta turistica, fare sport e cultura. Il piano sottolinea l’importanza della cooperazione tra cittadini, imprese e amministrazione, in grado di incentivare le necessarie trasformazioni: ricostruzione del paesaggio e delle dune, rimozione di edifici in aree a forte rischio idraulico con trasferimento dei volumi in zone sicure, percorsi verdi tra la città e la costa, parcheggi sostenibili, servizi di mobilità. Nuovi investimenti per attività balneari, sportive, naturalistiche e culturali, per accoglienza ricettivi diversificata, alberghi e servizi extralberghieri e legati al turismo all’aria aperta: campeggi ed aree camper ecologiche per mettere a valore in maniera sostenibile e durevole il grande patrimonio del parco costiero. Investimenti che coinvolgeranno anche la realizzazione di tutti i servizi primari necessari allo sviluppo: acquedotto, rete fognaria, gas e fibra ottica.
Il Piano comunale delle coste – già approvato nel 2022 – è stato pensato anche per offrire immediate opportunità per gli investimenti dei giovani: su nuovi tratti di litorale ci saranno nuovi bandi per la concessione di servizi su spiagge libere, sport e cultura. Nelle marine leccesi si potrà andare al mare, ma anche fare sport, trekking, bici e visitare le bellezze naturalistiche grazie a nuove attività economiche.
Grazie ai 21 milioni di euro ottenuti dal Contratto Istituzionale di Sviluppo, Lecce si appresta, a partire dal 2025, a realizzare un imponente investimento pubblico sulla rigenerazione dei paesaggi costieri. A San Cataldo sono già in fase di progettazione definitiva i progetti “La spiaggia urbana”, “I giardini di Adriano” e “Lungomare marinai d’Italia”, che cambieranno il volto della marina, come illustrato dal sindaco Salvemini questa mattina. Un nuovo investimento sulla Darsena di San Cataldo ne consentirà la connessione con il lungomare e il prolungamento del braccio sud. Oggi, inoltre, in vista dell’apertura dell’approdo, sono cominciati gli ulteriori lavori di dragaggio delle alghe dall’imbocco.
A Frigole è già aperto il cantiere “Tramareterra Acquatina” ed è prossimo all’apertura il cantiere per la “rete ecologica” dedicato alle infrastrutture di viabilità e ai servizi. È già stato rimosso l’ex lido Rella, al posto del quale oggi c’è una spiaggia, ed è in corso la riqualificazione di lungomare Bergamini e la creazione di percorsi e parcheggi sostenibili a servizio di Acquatina. Il Cis, inoltre, consentirà la realizzazione dell’Ecomuseo delle Bonifiche e la realizzazione della nuova darsena a servizio del diportismo e della pesca. A Torre Chianca si procederà alla rigenerazione paesaggistica dell’ambito della torre costiera e il Concorso internazionale di idee per la rigenerazione dei paesaggi della marina insieme a Spiaggiabella e Torre Rinalda.