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Salento lento lento

In piena estate amministratori e imprenditori turistici si trovano a fare i conti con disservizi e disagi a causa dei tagli ai treni delle FSE, che obbligano a utilizzare navette e autobus per raggiungere località come Otranto, Gallipoli e Leuca

 

Sole, uccellini che cinguettano, un passaggio a livello: sembra una scena del celeberrimo film Non ci resta che piangere con Benigni e Troisi. Ma in questo caso il gap spazio-temporale riguarda i trasporti nel Salento. Ordinario disservizio e tanta vergogna per chi vive in questo posto che non sempre è all’altezza -e non certo per demerito da parte dei suoi abitanti- degli standard di turismo che si sono raggiunti in questi anni.  

Tanta è la rabbia di chi, invece, in Salento ci vive e ci investe tutto l’anno, economicamente e non: ci riferiamo anche e soprattutto a chi investe il proprio tempo, le proprie idee e le proprie energie per rendere questo posto all’altezza di quello che merita già senza interventi umani. Purtroppo non sempre è cosi e lo sa bene chi la domenica si ritrova a fare i conti con l’imbarazzo di pesanti disservizi per quanto riguarda i trasporti, in particolare di riferiamo alle Ferrovie del Sud Est. 

Tutti gli sforzi e le energie spese nell’arco di tutto l’anno -anche da parte di chi crede che la destagionalizzazione sarebbe la strada da imboccare- vanno in fumo davanti a servizi anacronistici e imbarazzanti. Ma qual è la vera ricetta per vanificare e smorzare l’hype che si è venuto a creare negli ultimi anni intorno al nostro territorio? Basta sopprimere qualche tratta qua e là, magari scegliendo proprio le città di Otranto, Gallipoli e Leuca, aggiungere un pizzico di autogestione da parte degli operatori turistici che devono praticamente badare all’intero sistema di trasporti, spalmare il disservizio proprio sulle domeniche e l’imbarazzo è servito. Problematiche a cui si aggiungono le difficoltà dei turisti a raggiungere il Salento, dopo l’abolizione del Frecciarossa, sostituito solo in piccolissima parte con il Freccialink, il servizio integrato su gomma da Lecce per Gallipoli. 

Sono ormai anni che gli operatori turistici esprimono grande rabbia e vergogna per la noncuranza da parte delle istituzioni. Tanto che dalla rabbia si è passati praticamente al dolore, così si è espresso Mimmo De Santis, presidente provinciale di Federalberghi e titolare del villaggio “Serra degli Alimini” a Otranto. “Siamo addolorati perché tutti i nostri sforzi nell’offrire ogni anno qualcosa in più, servizi migliori, vengono vanificati da servizi che mancano e da istituzioni che non si impongono per averli”. E siamo ai limiti del comico -o per meglio dire, del tragicomico- se pensiamo che in appena un’ora si raggiunge Brindisi da Milano, ma una volta raggiunta la Puglia in un’ora ci si muove tutt’al più da Lecce a Maglie dove occorre fermarsi e aspettare le navette, che ovviamente hanno un costo meno accessibile rispetto ai treni. 

Così tra un disagio e un paradosso ci ritroviamo ad ammettere che in piena estate, i treni che da Lecce si muovono per Otranto sono appena due. E in piena epoca low cost il rischio che si spenda più per una navetta che per un aereo non è poi così lontano. E lo stesso denuncia Attilio Caputo, titolare della catena Caroli hotels: “Assurdo pensare a quanto siano scarsi i collegamenti con Gallipoli, rispetto all’appeal che la località esercita”. E Gallipoli, come abbiamo già detto, è solo un esempio. Leuca, dal canto suo, è quasi una meta mitologica visti gli sforzi eroici e l’epopea necessaria per raggiungerla. 

 

“Salento in bus” e autobus FSE non bastano a tamponare 

 

La perplessità che resta al netto degli ultimi trend che danno il Salento come meta turistica privilegiata in tutto il territorio nazionale è soprattutto legata alla carenza di un sistema e di una rete di trasporti integrati che conduca i turisti dall’aeroporto di Brindisi alla località costiera o alla struttura turistica scelta per trascorrere la propria vacanza. Il più delle volte il problema della rete ferroviaria Sud Est, negli ultimi tempi acquisita da Trenitalia, è risolto dalla possibilità offerta da “Salento in bus”, ogni anno potenziato sempre di più, con cui però i turisti rischiano di dilatare enormemente i tempi a causa del traffico. 

E non bastano le navette così come non bastano gli interventi saltuari di FSE come quelli previsti lo scorso anno: è necessario un servizio strutturale che non regali brutte sorprese ai turisti. E ovviamente anche i parlamentari si fanno sentire, con voci e intuizioni politiche diverse: Federico MassaBarbara LezziRocco Palese. Ma anche se non è la prima volta che la politica si fa sentire, resta tuttavia il privato che cerca di colmare i (dis)servizi pubblici. In particolare le proposte sono quella di aprire una vertenza a Roma e quella di realizzare la metropolitana in superficie caldeggiata un po’ da tutti e nello specifico da Sergio Blasi che ha chiesto un incontro all’assessore Giovanni Giannini sul tema. 

 

Federica Miggiano