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Salento a tutta birra

Dalla coltivazione dell’orzo a Km 0 alla produzione di birre artigianali dai nomi evocativi come “Beggia”, “Pizzica” e “Taranta”: Birrasalento inaugura a Leverano il più grande birrificio del Sud Italia

Il Salento è da sempre terra di olio di primissimo livello e di vini pregiati, apprezzati in tutto il mondo, e molto presto diventerà terreno fertile per gustosissime birre artigianali, interamente prodotte in provincia di Lecce. È questa la mission di Birrasalento, il primo birrificio artigianale del Sud Italia e tra i più grandi a livello nazionale, inaugurato nei giorni scorsi a Leverano, comune che in estate ospita una delle più rinomate rassegne dedicate al mondo della birra come il festival di “Birra e Sound”, giunto oramai alla 14esima edizione.

Una birra completamente a km 0, ottenuta grazie anche ad una lunga sperimentazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (DiSteBA) dell’Università del Salento, diretto dal professor Luigi De Bellis. Una sfida ambiziosa, quella di Maurizio Zecca e della sua squadra di lavoro, che nasce dall’interesse verso la produzione locale di orzo da birra di cui non esisteva alcuna cultivar nella zona e dalla volontà di mettere insieme il meglio dei doni della terra salentina per realizzare un prodotto unico nel suo genere, senza dimenticare una spiccata attenzione verso le birre di qualità. In questo modo tutta la filiera della birra, dalla produzione delle materie prime (orzo, acqua, luppolo, lieviti per la fermentazione) alla trasformazione dell’orzo in malto e quindi la birrificazione sarà completamente made in Salento.

Un progetto che ha radici lontane e che si è intensificato nell’ultimo lustro con le prove di coltivazione di orzo su alcuni terreni di Leverano, Monteroni, Soleto e Salice Salentino. Le varietà da testare sono state scelte in base ad alcune varietà commerciali di orzo da birra selezionate sulla base dei loro risultati nelle prove nazionali condotte nel biennio 2011-2012: si tratta di Grace, Concerto, Pariglia, Scarlett, Odyssey e di due varietà sperimentali fornite dal Centro di Genomica e Post-Genomica di Fiorenzuola d’Adda. Prove di coltivazione che si sono ripetute nei bienni successivi, studiando tutti i vari parametri che vanno dalla precocità di maturazione alla sensibilità alle malattie, passando per l’allettamento ed altre caratteristiche fisiologiche delle piante. A dare i migliori risultati in termini di potenziale produttività sono state le varietà Concerto ed Odissey. È da qui che nascono “Beggia”, “Pizzica” e “Taranta”, tra i primi esperimenti di birra artigianale salentina, a cui si aggiungono quelle della nuova edizione targata Birrasalento, la linea “Passione” che comprende le birre “Agricola”, “Fresca”, “Nuda&Cruda”.

In principio fu la B94 

L’amore del Salento per la birra artigianale non è, tuttavia, una novità assoluta e non è nemmeno fenomeno di tendenza. Apripista fu B94 del leccese Raffaele Longo, talmente appassionato al mondo delle artigianali da farne oggetto della propria tesi di Laurea. Erano i primi anni ‘90 e gli esperimenti ancora agli albori. Nel 2008 la produzione comincia ad essere effettuata all’interno di un birrificio e da allora cominciano a piovere i premi e i riconoscimenti, anche a livello internazionale. Su tutti la medaglia d’oro al Bruxelles Challenge del 2013 grazie alla birra “Terrarossa”.

Quella che all’inizio era solo un’idea, un’illuminazione che ha in Teo Musso, in qualche modo una sorta di progenitore e guru del settore, si è lentamente trasformata in mercato di nicchia, con i consumatori che, con il passare degli anni, hanno migliorato la propria cultura birraia, incentivando una predisposizione al consumo consapevole delle birre artigianali, meglio ancora se salentine. E in questo contesto Leverano è diventata ben presto una piccola capitale delle birre artigianali, grazie all’impegno sin da fine anni ‘80 di Mebimport, leader della distribuzione, che è confluito nell’esperienza di “Birra e Sound”, uno degli appuntamenti imperdibili dell’estate salentina. Un cammino senza sosta che ha nell’inaugurazione del birrificio Birrasalento solo l’ultimo step, la coronazione di un sogno.

Ma sempre a Leverano, una fetta importante di mercato se l’è ritagliata anche l’esperienza di “Birrozza” di Carlo Paladini, giovane agronomo che ha tirato su la propria azienda vincendo il bando di “Principi Attivi” e ora fa della birra il suo core-business. Un target più giovanile, con colori ed etichettatura molto frizzanti, che hanno portato “Birrozza” ad essere tra le posizioni di vetta in quanto a numero di bottiglie distribuite in Puglia.

Alessio Quarta