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Rimpasto di giunta, la matassa non si scioglie

Una rimodulazione della giunta comunale era già stata annunciata mesi fa, ma ad ora nulla s’è mosso. Intanto, si infiammano le polemiche e si chiede al sindaco di accelerare i tempi

 

Certo che il bandolo della matassa proprio non si riesce a trovare. La situazione politico-amministrativa a Tricase non si scioglie e chi si aspettava mesi fa un rimpasto di Giunta rimane, tuttora, a bocca asciutta. “Dopo le elezioni provinciali”, era stato detto. Poi, ancora, “dopo l’estate”. Fatto sta che sono passate le prime e la seconda ma di cambiamenti neanche a parlarne. Quale, allora, la novità? Appunto il fatto che non ci sono novità. Eppure il sindaco Antonio Musarò era stato chiaro: “Abbiamo problemi con alcuni assessori, che vanno cambiati. Dovevano fare di più e dire di essere soddisfatti è dire molto. Sono due o tre i settori chiave su cui intervenire”.
Questa dichiarazione, rilasciata ormai un mese fa, per ora è caduta nel vuoto. Ma la polemica non si fa attendere. Lo stallo amministrativo è denunciato da tutte le forze politiche di opposizione, ad iniziare da Sergio Fracasso, esponente di Sinistra e Libertà, risoluto nell’affermare che “Il sindaco è sotto ricatto e paga il fatto di non far parte di un partito. Accordi non se ne trovano: dovrebbe entrare in giunta l’Udc ma il Pdl non cede, perché si assottiglierebbero le poltrone. Non si riesce a venire a capo della situazione- continua Fracasso- perché da un lato c’è uno stallo dei partiti, dall’altro ci sono le telefonate del Ministro Raffaele Fitto, che detta gli ordini”.
Non va per il sottile Alfredo De Giuseppe, ora membro del Pd ma anche consigliere comunale con il movimento Pes: “il sindaco, per candidarsi, accettò tutto, compreso l’accordo che la giunta sarebbe stata composta dai più suffragati e non dai più competenti per ruolo. Musarò adesso rivendica autonomia dai partiti, ma gli sfugge che lui non aveva una sua proposta politica sulla quale gli altri si sono ritrovati, poiché era solo l’elemento di sintesi dei tanti partiti e correnti. Potrà forse trovare una soluzione rattoppata- incalza De Giuseppe- ma non riuscirà a governare e sarà costretto quanto prima a dimettersi. Ben prima di aver fatto qualcosa di duraturo e importante per questa città”.
Mario Turco, commissario locale dell’Udc, la richiesta di avere una rappresentanza del suo partito in giunta l’ha fatta a Musarò già a giugno. “Questo ritardo è incomprensibile -tuona Turco-. Noto un malessere generale, tant’è che noi abbiamo chiesto non solo di rimodulare la giunta, ma anche di cambiare metodi e temi in agenda. Ora si agisce in modo troppo distaccato dal resto della maggioranza e non va bene. So che il sindaco aspetta di incontrare i vertici provinciali dei partiti, ma Tricase è un comune che ha le gambe per camminare da solo”.
Pensiero ripreso anche da Antonio Coppola, capogruppo dell’opposizione: “La cosa più preoccupante è che Musarò sta attendendo delle indicazioni dall’alto. Ma se non ha la capacità di gestire neppure un piccolo mal di pancia locale è davvero grave. Lui deve assumersi le sue responsabilità, difendendo i suoi assessori o sostituendoli”. Coppola, però, aggiunge una chiave di lettura finora poco considerata: “Il problema è che Musarò si sta cacciando in un vicolo cieco- dice l’ex sindaco-, perché lui un anno fa ha scelto di fare un giunta politica, nominando gli assessori in base ai voti e non alle capacità. Ora una sostituzione sarebbe la sconfessione di quell’elettorato”.

 

Tiziana Colluto