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Resa dei conti a Palazzo Carafa

Il Collegio dei revisori dell’ente (senza la firma di Paola Montinaro) ha presentato una relazione critica in merito al bilancio consuntivo redatto dalla Giunta 
 
Un bilancio ammalato, che rischia di non reggere e far precipitare il Comune di Lecce nel dissesto. La fotografia dei conti di Palazzo Carafa, che arriva da più parti, non piace a Paolo Perrone. Il sindaco di Lecce rivendica il coraggio dell’operazione verità iniziata sui conti comunali, propedeutica al risanamento, ancora possibile -per il sindaco e i suoi- nonostante le tante voci in rosso e la preoccupazione della stessa Corte dei Conti. 
Questa volta però sul “consuntivo della verità” licenziato dalla Giunta e che aveva fissato a quasi 11 milioni di euro il debito dell’amministrazione nel 2009, arriva una nuova mazzata. E a darla è il Collegio dei revisori dell’ente. I tre controllori contabili di Palazzo Carafa hanno, infatti,  presentato una relazione tutt’altro che lusinghiera sul bilancio consuntivo redatto dalla Giunta, avanzando più di qualche perplessità sui numeri, ma soprattutto, il Collegio non ha approvato all’unanimità la relazione. A non dare il proprio nullaosta è stata Paola Montinaro, revisore considerata in quota Io Sud, perché fu eletta grazie ad un accordo inatteso tra la maggioranza di centrodestra ed i consiglieri vicini ad Adriana poli Bortone, che beffarono il centrosinistra, lasciando a casa il suo revisore. Da allora, cioè dall’inizio del suo incarico, questa è la seconda volta che Paola Montinaro risulta l’unica voce fuori dal coro. Non che nella loro analisi i revisori abbiano tralasciato rilievi tecnici e non, dimostrandosi tutti concordi nel rilevare numerose criticità: la più importante, contenuta nelle conclusioni del documento, parla di precise richieste rivolte ai responsabili di settore rimaste senza risposta. 
I tre revisori dell’ente puntano il dito poi su debiti e fatture non pagate dell’amministrazione ma anche sulla condizione di bilancio delle sue partecipate, Lupiae Servizi in primis. Nonostante le perplessità però Antonio Mazzotta e Fabrizio Natale hanno firmato la relazione, Paola Montinaro no. Scelta che le è costata in Commissione bilancio un’accusa non troppo velata da parte del consigliere di centrodestra Lamosa che, facendo riferimento alle sue vicinanze politiche, lasciava intendere di essere stata un controllore politicizzato. I lavori della commissione però andranno avanti per l’intera settimana, proprio sulla scorta della relazione dei revisori: saranno ascoltati i dirigenti di settore e i responsabili della riscossione dei tributi. Ed andrà avanti, naturalmente, anche la polemica politica. Il presidente facente funzioni, Antonio Torricelli, martedì scorso aveva sbottato: “Finalmente i nodi vengono al pettine, anche il collegio dei revisori non può più fare finta di niente”. Ma Perrone nel giro di un paio di giorni replica: “Il centrosinistra fa il suo mestiere, così come lo fanno gli organismi di controllo dell’ente, ma sulla relazione dei revisori non capisco come mai le obiezioni sollevate abbiano un contenuto così blando eppure abbiano spinto uno dei revisori a non firmare. C’è da chiedersi -conclude il sindaco- perché non abbiano sollevato perplessità anche sulle questioni davvero scottanti, che abbiamo ereditato e che pazientemente stiamo cercando di risolvere con coraggio da quando ci siamo insediati”. 
 
Alessandra Lupo