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Quando la truffa corre via modem

Dagli spiccioli “spariti” dagli arrotondamenti sul movimento dei conti al furto di identità con annessi imbrogli a danni degli utenti, ecco come si è evoluto il mondo della frode informatica

 

Una delle prime frodi informatiche della storia ha riguardato la sottrazione di fondi attuata con la cosiddetta “tecnica del salame”. Il bersaglio prescelto era una banca, per la “semplice” determinazione che un istituto di credito movimenta quotidianamente migliaia di conti. Il raggiro avveniva intervenendo sugli arrotondamenti operati ogni giorno su ciascun movimento di fondi. Un espediente semplice ed ingegnoso al tempo stesso che ai primi pirati della rete Internet ha fruttato un bel gruzzoletto di dollari e di euro, consentendo loro di compiere una “regolare” rapina in banca restando comodamente seduti in casa propria dinanzi ad un computer.
Con il passare degli anni le tecniche per effettuare truffe on line si sono perfezionate notevolmente, al punto che oggi le azioni degli hacker e dei malviventi multimediali si possono compiere pescando da un vastissimo campionario, variegato e differenziato tanto da rendere difficilmente prevedibile nei tempi e nei modi il loro stesso illegale operato. Oggi non solo le banche sono a rischio-raggiro, ma ogni computer (aziendale come privato) diventa lo strumento potenziale per mettere a segno frodi, inganni e trappole a portata di click. Gli autori di tali “imprese” vengono identificati come “pirati informatici”, moderni epigoni di predoni senza scrupoli che fanno affari e fortune sfruttando l’ignoranza (voce del verbo ignorare) e la buonafede dei naviganti del mare magnum di internet.
Il catalogo della truffa in formato “on line” presenta indicazioni esclusivamente in lingua inglese (la lingua ufficiale dell’elettronica) e chi è avvezzo con l’uso di mouse, tastiera e modem già intuisce  quale sarà lo stato di allerta richiesto se ci si imbatte nelle azioni scatenate da cookies, dialer, pharming e phishing, solo per citare i nemici più comuni. Detto che i “cookies” sono utilizzati per eseguire autenticazioni presso un server e che quindi possono diventare lo strumento per mettere in pratica il furto di identità virtuali; che il “dialer” è un programmino che crea una connessione ad Internet e che se “maligno” chiama  numeri a tariffazione speciale; che il “pharming” è una tecnica per accedere ad informazioni personali e riservate memorizzate sul computer e che se ingannevole porta a rivelare inconsapevolmente a sconosciuti i propri dati sensibili; e detto ancora che il “phishing”, come il pharming, utilizza comunicazioni soprattutto via posta elettronica imitando la grafica ed il logo dei siti istituzionali (tipo posta e banche) per carpire numeri di conto corrente, di carta di credito ed i relativi codici di identificazione; non resta dunque che affidarsi ad un buon antivirus. Ma non sempre il risultato ottenuto è quello sperato. La truffa dunque viaggia sempre più attraverso il modem, un gioiello di tecnica informatica che permettere di collegarsi con il resto del mondo in un secondo, ma che diventa sempre più la corsia preferenziale per attentare non solo alla privacy di utenti ed internauti, ma direttamente al portafogli. Che con l’avvento di internet non gode di assoluta sicurezza finanche in cassaforte.

 

Daniele Greco