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Quando la passione diventa illegal

Da quattro anni a Lecce e provincia un folto gruppo di appassionati di tango argentino si incontra periodicamente in luoghi all’aperto per dare vita al tango illegal, una sorta di flash mob dove l’unica regola è ballare divertendosi 

 

Domenica 11 maggio, ore 22, Porta Napoli a Lecce. Iniziano ad arrivare alla spicciolata, in gruppetti o in coppie. Portano sottobraccio borse o buste in plastica non appariscenti; qualche signora indossa eleganti vestiti da sera, altre jeans aderenti o abbigliamento più casual. Non appena giunti nella piazzetta di fronte alla Porta è il momento del rito del cambio delle scarpe: è quello il momento in cui studenti universitari, professionisti, pensionati, operai e impiegati assumono l’identità di ballerini, pronti a dare vita ad un tango illegal, uno spettacolo di tango argentino all’aperto per il quale non è stata richiesta alcuna autorizzazione (Siae inclusa). 

Una forma divertimento “abusivo”, insomma, ma che niente ha a che fare con i rave party. Piuttosto sembra più un flash mob, sia per le modalità organizzative (i partecipanti si danno appuntamento in giorni e orari prestabiliti, che vengono di volta in volta comunicati grazie al passaparola dei social network) ma anche per come si svolge lo stesso evento: i ballerini iniziano a ballare il tango e continuano a farlo per 2 o 3 ore, sotto gli sguardi incuriositi e un po’ increduli dei passanti. Sì, perché è uno spettacolo che non passa certo inosservato, sia per l’eleganza e la bravura dei ballerini, sia perché il gusto del “proibito”, insito in un ballo sensuale come questo, trova la sua migliore espressione nell’illegal, ossia nel voler vivere pubblicamente la passione per la danza, fuori da locali o scuole di ballo.  

Per capire meglio come funziona il tango illegal e quali sono le differenze rispetto a quello tradizionale in milonga abbiamo chiesto a Mauro Arnesano, organizzatore di eventi nel capoluogo (è l’art director della Notte Bianca leccese) e appassionato da tempo di tango argentino, di guidarci in questo mondo “nascosto” ma al tempo stesso così “appariscente”, che coinvolge persone di tutte le età e condizioni sociali. 

Come è iniziato il tango illegal a Lecce? 

Abbiamo cominciato nel 2010 a Lecce. Allora eravamo un piccolo gruppo di amici allievi di una scuola di tango e abbiamo incominciato ad incontrarci per ballare all’aperto. Pensate che alla musica provvedevo io, con uno stereo da macchina e due casse stereo montati su una bicicletta… Poi con il passare del tempo siamo cresciuti sempre di più fino ad arrivare ad oggi, in cui quando ci incontriamo arriviamo a volte a 150 ballerini. E per la musica adesso c’è un iPad collegato ad un amplificatore da 150 watt. 

Come vengono decise e comunicate le date e i luoghi degli appuntamenti? 

In genere, nel periodo primaverile ed estivo, si organizza un tango illegal alla settimana. Abbiamo un gruppo su Facebook che si chiama ‘Tango Illegal Lecce’ (il gruppo è segreto, per iscriversi occorre l’autorizzazione dell’amministratore, ndr) e quando si stabilisce la data lo si comunica sull’homepage del gruppo qualche giorno prima e lo si conferma la mattina stessa del giorno prefissato. In genere ci riuniamo a partire dalle dalle 21.30 per iniziare a ballare mezz’ora dopo e andare avanti per due o tre ore, anche se c’è chi ballerebbe per tutta la notte. 

Importante è anche la scelta del luogo. 

Finora, oltre a Porta Napoli a Lecce abbiamo ballato in zona Chiesa Greca, di fronte a Santa Croce, nella galleria Mazzini e sotto i portici di piazza Sant’Oronzo di fronte all’Anfiteatro. Ma in provincia siamo stati anche a Santa Caterina, Otranto, Porto Cesareo, Pescoluse. Requisiti essenziali dei luoghi prescelti è che la pavimentazione consenta i passi di danza e ci sia abbastanza spazio perché le numerose coppie possano muoversi liberamente. 

Ecco, le coppie. Il tango in milonga (o sala da ballo) notoriamente prevede delle regole molto precise nei ruoli dei ballerini, cosa avviene nel tango illegal? 

A differenza di quello tradizionale dove è l’uomo invitare la donna a ballare anzitutto con lo sguardo (la c.d. mirada), nell’illegal la donna è libera di invitare l’uomo a ballare, cosa questa molto utile agli aspiranti ballerini più timidi. Anche per l’abbigliamento non ci sono regole ferree, ciascuno è libero di vestirsi come preferisce. Lo stesso vale per scuole di tango: la maggior parte dei nostri ballerini frequentano scuole del territorio, ma non c’è una scuola dominante rispetto alle altre. L’importante per noi è divertirci e stare insieme. 

Ma le forze dell’ordine hanno mai contestato l’ “illegalità” di questi incontri? 

Qualche volta è capitato che i vigili ci hanno contestato il volume della musica, ma in generale tutti, in particolare i residenti hanno sempre apprezzato il fascino del nostro tango illegal. E mi piace ricordare che l’ultimo spot della Tim, in onda in questi giorni, con protagonista Pif è ambientato a Torino in piazza San Carlo proprio durante un tango illegal. E se lo dice la pubblicità… 

 

Andrea Colella