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Qualità della vita, Lecce in caduta libera

Una recente indagine de Il Sole 24 Ore colloca il capoluogo salentino tra le ultime dieci province nella speciale graduatoria della qualità della vita. Meglio di noi Brindisi e Bari, ma è l’intero Meridione a non sorridere

 

Lo scorso settembre il Corriere della Sera aveva pubblicato una speciale graduatoria sulla libertà economica delle province italiane che collocava Lecce ad una deprimente e mesta 100esima posizione. Negli ultimi giorni un altro autorevole quotidiano nazionale come Il Sole 24 Ore ha pubblicato i risultati di un indagine che non aiuta certo a migliorare l’immagine salentina agli occhi dei nostri connazionali: la più importante testata finanziaria italiana ha infatti collocato la provincia di Lecce al 98° posto nella speciale classifica che misura la qualità della vita registrata all’interno di tutto il territorio nazionale. Sono quasi vent’anni che Il Sole 24 Ore stila questa graduatoria, un motivo in più per giudicare attendibili i suoi risultati, non bastassero i complessi calcoli in cui si sono avventurati i suoi analisti.
Nello specifico, si è trattato di elaborare le statistiche di altre 36 speciali classifiche settoriali quali occupazione, reddito, sanità, natalità, reati o tempo libero. In questo modo, gli esperti del quotidiano finanziario hanno tentato di fotografare l’attuale aspetto del nostro Paese; come detto, però, l’immagine del Salento risulta molto sfuocata. La posizione numero 98 con 482 punti riservata alla nostra provincia è il peggioramento di una situazione già poco lusinghiera. Lecce infatti ha perso ben 10 posizioni rispetto alla classifica del 2008, quando con 488 punti si collocava alla 88esima posizione, entrando così nel novero delle dieci peggiori province italiane per qualità della vita. L’aspetto che però deve far riflettere è il segnale d’allarme registrato proprio nello scorso anno; l’88esima collocazione del 2008 rappresentava anch’essa una discesa di 5 posizioni rispetto al 2007, il primo sintomo di una qualità della vita in piena caduta libera, come è stato poi confermato nei giorni scorsi.
Una retrocessione che ha avuto i suoi effetti anche in ambito regionale. Il peggioramento del 2008 non aveva in alcun modo intaccato la leadership pugliese; Lecce infatti precedeva di un passo Brindisi, mentre in coda alla classifica regionale e tra le ultime dieci in ambito nazionale si piazzavano in ordine Bari (posizione numero 93), Taranto (95) e Foggia (99). Nel 2009 invece i valori si sono sostanzialmente invertiti; Lecce ha dovuto lasciare strada a Brindisi che, al contrario della nostra provincia, recupera tre posizioni e collocandosi all’86esimo posto con 498 punti si aggiudica la speciale classifica regionale per qualità della vita. Meglio di Lecce anche il capoluogo regionale Bari che Il Sole 24 Ore piazza in 92esima posizione con 488 punti, migliorandosi, seppur in maniera minima, rispetto al 2008. Peggio gli altri due capoluoghi di provincia: Foggia segue immediatamente Lecce con 469 punti, mentre Taranto risulta essere la meno vivibile delle città pugliesi con 465 punti e la 101esima posizione.
La classifica stilata dalla testata economica italiana conferma ulteriormente come siano le città del Nord e Nord-Est a offrire più opportunità in senso lato. La graduatoria è infatti guidata da Trieste con 641 punti, seguita da Belluno con 621 e Sondrio che con 605 punti chiude un ideale podio italiano per qualità della vita. Le piccole città mantengono ad ogni modo le prime posizioni, mentre province come Milano (19esima), Roma (24esima) o Torino (addirittura 68esima) reggono a fatica il passo. Un altro aspetto (purtroppo) confermato è la difficoltà del Meridione; bisogna scendere alla posizione numero 33 per trovare la prima provincia del Sud, Campobasso con 560 punti. Le peggiori dieci province se le suddividono Puglia, Campania e Sicilia; a fare compagnia a Lecce spicca Napoli, addirittura penultima (106esima) con 456 punti e in discesa di nove posti rispetto lo scorso anno. A chiudere mestamente la graduatoria italiana per qualità della vita si pone Agrigento, alla 107esima posizione; la provincia siciliana della Valle dei Templi ha totalizzato secondo gli analisti de Il Sole 24 Ore solo 450 punti.
Da tutto questo si evince quindi una quadro molto preoccupante per il nostro territorio che conferma limiti e problemi di una provincia che ancora non riesce a rilanciarsi e che alimenta le idee di chi sostiene che non si può vivere di solo turismo.

 

Alessandro Chizzini