Il sindaco Paolo Perrone annuncia la partenza del mezzo cittadino dopo santo Stefano. Ma non mancano le polemiche da parte dell’opposizione
27 dicembre 2011: è la data indicata per la partenza del filobus, tanto attesa dai favorevoli (e dai contrari) al mezzo della discordia. L’ha annunciato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, in una conferenza stampa convocata ad hoc a Palazzo di Città. Accanto a lui, l’assessore alla Mobilità, Giuseppe Ripa. Entrambi hanno ribadito la totale disillusione rispetto ad un’opera che, se fosse dipeso da loro, non avrebbero nemmeno immaginato. “Ha stravolto la città con i pali, perché è troppo rigido: le linee sono quelle non potranno essere altre -ha dichiarato infatti il primo cittadino-. Se l’infrastruttura costata alle casse dello Stato (Ministero, Regione, Comune) 23 milioni di euro sarà comunque varata è per il senso di responsabilità dimostrata anche attraverso scelte politicamente difficili”.
Ed effettivamente, per Perrone, questa campagna elettorale sarebbe stata di gran lunga più semplice, se non avesse avversato via Brenta, filobus e biomasse. “La mia campagna elettorale sarebbe una passeggiata se avessi deciso di difendere alcuni atti precedenti -ha spiegato-. Massimo Buonerba è stato il consulente dell’allora sindaco, investito con un atto monocratico” ha aggiunto, quando gli è stato chiesto del coinvolgimento della giunta nelle vicende più intricate. E per chiarire ancora meglio la presa di distanza ha aggiunto: “Io sono l’unico responsabile di ciò che attiene il Comune di Lecce dal giorno della mia elezione ed oggi”. Come a dire: allora, lo era l’ex sindaca Poli.
Quello post natalizio, sarà un taglio del nastro a metà, considerato che sarà soltanto la linea 3 a partire. Inevitabili i commenti, più o meno a caldo, degli avversari politici, nuovi e datati. A partire da Carlo Salvemini, candidato alle primarie del centrosinistra insieme a Loredana Capone: “È demagogica, perché bisognerebbe restituire al Ministero soldi che il Comune non possiede -ha chiarito il candidato indipendente alle primarie del centrosinistra-. Come dire: spendere una barca di soldi per acquistare una fuoriserie indebitando i propri figli; tenerla per anni chiusa in garage a impolverarla; accorgersi in ritardo dell’avventatezza e dell’inutilità della spesa; e poi, alla fine, sotto Natale, accenderla e farle fare un giro dell’isolato per giustificare se stessi sperando di farsi belli con i vicini”.
A intervenire, anche la deputata del Pd, Teresa Bellanova: “La conferenza del sindaco e dell’assessore Ripa non fa che confermare quanto contenuto nelle diverse interrogazioni da me presentate sull’argomento. L’operazione filobus è stato soltanto un impressionante spreco di denaro pubblico. Ben 23 milioni di soldi pubblici, di cui otto direttamente prelevati dalle tasche dei leccesi, stanziati per garantire un servizio di mobilità sostenibile alla Città di Lecce, partoriscono oggi soltanto una misera micro-circolare cittadina”, ha detto la Bellanova. Anche Paolo Pagliaro ha detto la sua: “Finalmente anche il sindaco Perrone, già assessore e vicesindaco della giunta Poli Bortone, se ne è convinto: smontare il filobus e impedire questo scempio alla nostra città era la richiesta che in tempi non sospetti avevamo avanzato. Tra derisioni e solite accuse di demagogia affermavamo che il filobus va’ smontato senza se e senza ma”, ha detto il presidente del Movimento Regione Salento.
Non meno duri, Loredana Capone e Wojtek Pankiewicz, secondo i quali si è trattato di un “maldestro tentativo di risollevarsi agli occhi dei leccesi”.