Si chiude per Lecce una campagna elettorale che ha chiamato in provincia i big della politica nazionale. Ma anche l’antipolitica è stata presente, nei movimenti (come i grillini) ma anche in alcune liste di partiti politici
Certo è che Lecce -ed il Salento in generale- non si sono fatti mancare nulla per questa campagna elettorale ormai agli sgoccioli. A dispetto dell’importanza parziale di una tornata che a livello nazionale è solo “amministrativa” e non “politica”, lo schieramento in campo dei pezzi grossi non ha lasciato certo a desiderare. C’è stato insomma un via vai di grandi nomi e prime firme, tale da far sembrare Lecce e provincia una succursale del Parlamento romano. Ora da destra, ora da sinistra, ora da centro e dai percorsi “alternativi”, i big a fiotta hanno fatto capolino nelle nostre lande a supporto del candidato di scuderia. L’elenco è lunghissimo, ma nonostante il rischio di dimenticarsi di qualcuno (bontà sua) è molto alto, proviamo comunque ad abbozzare una lista. Sono arrivati, non necessariamente nell’ordine di apparizione, il capo del Pdl Angelino Alfano (nella foto con il candidato sindaco Paolo Perrone), quelli dell’Udc Pierferdinando Casini, dell’Api Bruno Tabacci e del Grande Sud Gianfranco Miccichè. E poi ancora Beppe Grillo, i democratici Dario Franceschini e Pierluigi Bersani, l’immancabile Nichi Vendola ed il sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno.
Tutti big della politica che la politica stessa la “masticano” ormai da ani. Che si difendono dagli attacchi del nuovo che avanza e che sponsorizzano una classe dirigente composta da chi, come loro, sa bene districarsi nei meandri della diplomazia rappresentativa. Tutto il contrario, per dirla in breve, dell’ “antipolitica” di alcuni movimenti, a loro dire, sempre meno politici e sempre più propensi alla spettacolarizzazione della res pubblica. Movimenti che, per inciso, cominciano a contare non solo nelle piazze ma anche nei sondaggi pre-elettorali. Però, in modo assolutamente bipartisan e trasversale, tra il predicare bene ed il razzolare male accade anche che nelle liste dei partiti ufficiali che per primi mettono in guardia gli elettori dall’antipolitica si leggono nomi di personaggi (nel senso letterale del termine) che non provengono affatto dal mestiere della politica e che proprio allo spettacolo devono fama e notorietà (in primis il tronista di “Uomini e donne” Giovanni Conversano candidato con l’Udc a sostegno del candidato Luigi Melica, ad esempio). Senza distinzione di sesso (e di reality).
Daniele Greco