Secondo Datamedia Paolo Perrone è ancora una volta al primo posto tra sindaci italiani più apprezzati. E stavolta divide il podio con il suo collega di Pordenone, Claudio Pedrotti
Il risultato dello studio Monitorcittà a cura Datamedia Ricerche relativo al gradimento dei sindaci per i capoluoghi di provincia italiani nel primo semestre del 2013 non lascia spazio a dubbi: Paolo Perrone (nella foto), sindaco di Lecce, e Claudio Pedrotti, sindaco di Pordenone, hanno conseguito un indice di gradimento pari a 62,8% (nonostante un calo dell’1,4 di Perrone rispetto al secondo semestre del 2012). Al terzo posto il primo cittadino di Verona Flavio Tosi che ottiene un apprezzamento del 62,2% (+0,3%); seguono il sindaco di Como Mario Lucini, con un indice del 61,8% (-2%), e il primo cittadino di Ferrara Tiziano Tagliani (61,7%, +1% rispetto al 2012).
A livello di schieramenti politici, tra i primi dieci sindaci otto sono del centrosinistra (26 su 36). Per quel che riguarda la distribuzione geografica gli autori di Monitorcittà ricordano che la “top ten” (dove figurano gli amministratori con un indice superiore a 55%) è composta da ventuno sindaci del Nord, nove del Centro e sei del Sud.
Grande è ovviamente la soddisfazione del sindaco di Lecce che non nasconde una forte emozione: “È una bella notizia e una piacevole conferma -esordisce Perrone-, il che, in questi tempi amari e avari di soddisfazioni per i primi cittadini, è doppiamente lusinghiero. Sono sempre più convinto, a questo punto, della verità di un assunto: che anche in tempi come questi, pur tra le difficoltà disumane che i primi cittadini si trovano ad affrontare -e nella generale disaffezione verso la politica- si possa mantenere un saldo legame di stima e affetto con la propria città, se questo rapporto è improntato alla lealtà, alla trasparenza e alla correttezza. Dentro questo riconoscimento, c’è il gradimento per la persona, certamente, e questo non può che farmi piacere, perché i complimenti piacciono a tutti e saremmo poco credibili a dire il contrario. Ma questa constatazione non esaurisce il contenuto di questo riconoscimento, che la dice lunga anche su un altro fronte: quello del senso di appartenenza dei leccesi alla loro città, di qualsiasi colore sia la bandiera del loro credo politico. Perché Lecce -conclude Perrone-, dopo tanto tempo, ha finalmente riscoperto tutto il senso della sua storica fierezza e del suo orgoglio identitario”.