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Palazzo Carafa, Perrone detta le regole ai giornalisti

Chiuso l’accesso del municipio agli operatori della comunicazione che potranno entrare solo in occasione di conferenza stampa, Consigli comunali o previo appuntamento
 
Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, “sbatte” la porta in faccia ai giornalisti e l’Ordine professionale e Assostampa insorgono. Insomma, il primo cittadino si lancia in un assalto “all’arma bianca” -verbale, sia chiaro- contro giornalisti e cameraman che stazionano “quasi quotidianamente dietro la porta del mio ufficio e nelle stanze della mia segreteria pronti ad effettuare riprese con la telecamera o con i telefonini. Si tratta di comportamenti che hanno finito da un lato per ledere il diritto alla privacy dei cittadini e dall’altro per alimentare confusione all’interno degli uffici di Palazzo Carafa, in particolare nella mia segreteria e nel settore Comunicazione”. 
Quindi? Le porte di Palazzo Carafa si aprono per i giornalisti in occasione di conferenze stampa, commissioni consiliari e consigli comunali oppure per chiedere informazioni utili alla loro attività professionale con “comunicazione preventiva”.  
Ma l’Ordine dei giornalisti non ci sta. O meglio, bacchetta il sindaco Perrone per i toni inaccettabili e lo invita a segnalare all’Ordine professionale eventuali comportamenti scorretti. Dopo un incontro mercoledì pomeriggio con una rappresentanza dei giornalisti, il sindaco ha ritirato il provvedimento fermo restando l’interdizione ai giornalisti dell’area della segreteria -una sorta di “cordone sanitario” attorno alle stanze del sindaco- e l’accesso a Palazzo solo ai giornalisti accreditati: due per testata. Insomma, è utile ai fini dell’informazione stazionare dietro al porta del sindaco? E il primo cittadino ha avuto un comportamento antidemocratico? Decisamente sì. Non c’è dubbio che il sindaco non avrebbe dovuto assumere una simile decisione che ha tanto il sapore della censura e anche in Parlamento ci sono stati tentativi per arginare e limitare la “fastidiosa” presenza dei giornalisti. Tutto assolutamente vero: ma serve davvero -per la corretta informazione- stazionare ogni mattina a Palazzo Carafa? Quali preziose informazioni potranno mai filtrare dalla toppa dell’ufficio del sindaco? Anche questo è un buon interrogativo perché forse non sarebbe male rispolverare, di tanto in tanto, le regole base del mestiere. 
 
(M.M.)