L’appello del presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Lecce, Antonio De Maria, dopo l’ennesima multa per sosta vietata a un medico in visita domiciliare
Una visita domiciliare costata cara a un medico della continuità assistenziale. E si tratta solo dell’ultima di una lunga serie di segnalazioni pervenuta all’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Lecce. Medici ai quali vengono comminate sanzioni amministrative da parte delle Forze dell’Ordine perché costretti a lasciano l’auto in sosta vietata, non trovando parcheggio, oppure per aver violato i limiti di velocità per giungere al più presto al domicilio del paziente. Non sempre l’urgenza della visita viene considerata una valida motivazione e quindi spesso i medici sono costretti a pagare cifre importanti per la loro trasgressione.
Questa è il messaggio che lo stesso Ordine, per voce del suo presidente Antonio De Maria, ha voluto diffondere allo scopo di coinvolgere Prefettura di Lecce, Asl e sindaci per definire un Protocollo d’intesa teso a superare questa criticità, atteso che nei comuni vengono individuati spazi per la sosta di determinate categorie, ma non per i medici in visita.
“In premessa -si legge nel comunicato a firma di De Maria- voglio ricordare che noi siamo sempre i medici eroi del Covid, ma spesso c’è chi lo dimentica. Ho raccolto l’amarezza di un collega della continuità assistenziale che è stato multato per sosta vietata con penalizzazione dei punti sulla patente. Cosa ancor più grave, il collega non ha ottenuto la cancellazione del verbale pur avendo dimostrato di essersi trovato nella necessità di un parcheggio in sosta vietata non essendoci stalli regolari disponibili ed essendo richiesto il suo intervento con urgenza. È successo a Lecce, ma casi di questo genere si verificano anche altrove e sulle strade ad alta percorrenza per violazione del limite di velocità”.
Da qui, l’appello del presidente nei confronti delle autorità preposte: “Chiedo al prefetto di Lecce, al direttore generale Asl e ai sindaci di aiutarci a fare il nostro lavoro. È ormai tempo di affrontare questo problema con tutti gli attori in campo per trovare una soluzione condivisa che consenta ai medici di lavorare con serenità e ai pazienti di non correre il rischio di ritardi nella visita domiciliare che potrebbero compromettere la loro salute. Visto che non basta il buon senso a far evitare di multare un medico in servizio, è doveroso sedersi attorno a un tavolo per risolvere una situazione paradossale”.