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Octopus II: missione Gallipoli

Dall’11 al 12 aprile venti squadre di soft-air proventi da tutta Italia si sfideranno in “Attacco alla Cupola”, un torneo in cui, con azioni di intelligence e “scontri a fuoco”, si combatte la criminalità organizzata 

 

Non solo turismo e divertimento per i più giovani: per un intero week-end la Città bella con il suo Castello, il porto, le spiagge e le masserie sarà la location per una appassionante gara di soft-air (o tiro tattico sportivo) unica nel suo genere. Octopus: attacco alla Cupola, è questo il nome del torneo, giunto quest’anno alla seconda edizione, che si ispira alla serie televisiva “La Piovra” andata in onda dal 1984 al 2001 e vedrà coinvolti venti squadre, ciascuna composta da otto operatori, provenienti da tutta Italia e pronti a darsi battaglia per conquistare l’ambito trofeo messo in palio dai “Guastatori Angioini”, il team di soft-air di Gallipoli che ha organizzato il contest con la collaborazione di altri quattro club pugliesi (“Highlanders” di Lecce, “S.W.A.T.” di Nardò, “Ghost Warriors” di San Pietro Vernotico e “Black Water” di Monopoli). Sponsor ufficiali sono Sector Zero Military Equipment di Maglie e il maestro scalpellino Emanuele Nassisi, il quale ha realizzato in pietra leccese il trofeo per il primo classificato. Infine parte del ricavato della manifestazione sarà devoluto a Cuoreamico.

Nello specifico il torneo si svolgerà in due fasi nell’arco di altrettante giornate, con un impegno H24 da parte delle squadre partecipanti: la prima fase avrà  luogo sabato 11 aprile, dopo il briefing iniziale, si svolgerà nel centro della città e sarà dedicata all’intelligence, ossia alla raccolta delle informazioni necessarie per poter pianificare le azioni di combat, ossia di combattimento vero e proprio, che avranno luogo domenica 12. Ciascun team impersonerà una squadra di forze speciali della Polizia di Stato (Nocs – Nuclei Operativi Centrali di Sicurezza) o dei Carabinieri (Gis – Gruppi di Intervento Speciale) e avrà degli obiettivi da raggiungere finalizzati al contrasto della criminalità organizzata. 

Gli obiettivi del contest sono ancora top secret e i softgunner avranno le informazioni necessarie praticamente all’ultimo momento, dovendo così dimostrare non solo la loro abilità nel combattimento ma anche capacità di adattamento e improvvisazione, dovendo operare indifferentemente in contesti urbani come anche in zone di campagna, di mare o di macchia mediterranea. La novità di quest’anno consiste nel fatto che due elementi di ogni team -che, ricordiamo sono composti ciascuno da otto giocatori- si sganceranno dal resto della squadra e opereranno rispettivamente come sniper (tiratore scelto) e spotter (osservatore) per l’acquisizione di obiettivi a lunga distanza. 

Scopo della missione è quello di dare battaglia alla criminalità organizzata, impedendo che si commettano crimini, arrestando o eliminando i criminali, mettendo in sicurezza i testimoni e così via. Sulla base del successo dello scorso anno i “Guastatori Angioini” stanno lavorando da mesi intorno all’organizzazione perché ogni dettaglio (comparse, ambientazioni sceniche e ospitalità dei team) sia perfetto e sono convinti che anche quest’anno i partecipanti si appassioneranno all’evento. Alcuni di loro decideranno di ritornare a Gallipoli come turisti, dimostrando in questo modo che sport considerati in Italia di nicchia come il soft-air possono rappresentare un’opportunità per il nostro territorio che tanto ha da offrire agli appassionati in termini di bellezze naturali e paesaggistiche. E chissà se i softgunners riusciranno ad individuare e neutralizzare i responsabili della diffusione della Xylella fastidiosa negli uliveti della zona di Gallipoli…

 

“Un’esperienza coinvolgente, dove non conta solo combattere”

 

Mauro Corlianò, titolare di Sector Zero Military Equipment di Maglie (sponsor della manifestazione) nonché egli stesso appassionato softgunner e vice presidente dell’Asd “Highlanders” di Lecce, è il primo a credere nel successo di Octopus: “Tornei come questi sono appassionanti per il livello di coinvolgimento che porta i partecipanti a vivere, nell’arco di 24 ore e senza soluzione di continuità, un’esperienza altamente coinvolgente dove non solo si simulano azioni di guerriglia tipiche del soft-air ma si esercitano altre abilità legate alla strategia, all’intelligence, all’operatività in squadra ad esempio in borghese all’interno di un contesto urbano, in cui è necessario mantenere un profilo basso e mimetizzarsi tra la gente comune. Noi Highlanders -continua- quest’anno siamo nello staff dell’organizzazione e ce la metteremo tutta per far sì che i colleghi provenienti da ogni parte d’Italia possano divertirsi e competere al meglio”. 

Negli ultimi anni la pratica del soft-air in Salento ha visto aumentare esponenzialmente il numero degli appassionati ed eventi come Octopus II sono importanti per diffondere la cultura di uno sport i cui punti di forza sono il gioco di squadra e la vita all’aria aperta, nel pieno rispetto della natura (i pallini sparati dalle armi per soft-air son biodegradabili e non lasciano traccia).