Cerca

“Non è un momento facile, ma Lecce ha tante opportunità davanti a sè”

Belpaese ha incontrato il sindaco “numero uno” in Italia, il quale, lungi dall’essersi montato la testa, ha detto la sua sui temi caldi in agenda a Palazzo Carafa 
 
È entrato per la prima volta a Palazzo Carafa nel 1998, dopo essere stato eletto consigliere comunale, carica che gli viene riconfermata alle elezioni del 2002. È diventato vicesindaco nella giunta guidata da Adriana Poli Bortone. Nel 2007 è il candidato sindaco del centrodestra. Ha stravinto le elezioni al primo turno con oltre il 56% dei voti e cinque anni dopo viene riconfermato con il 64,3% dei consensi. Qualche giorno fa l’istituto di ricerca Datamonitor, che si occupa di ricerche di mercato e sondaggi d’opinione, ha incoronato il 45enne Paolo Perrone sindaco più apprezzato d’Italia. Sul podio dietro di lui si posizionano al secondo posto Mario Lucini (Como, centrosinistra) e al terzo Vincenzo De Luca (Salerno, centrosinistra). 
Sempre più spesso, quando si cercano volti nuovi per inaugurare altrettanto nuove stagioni politiche, nel centrodestra più di qualcuno tira fuori il suo nome. L’interessato non si sbilancia (almeno per ora) e si gode il primato assieme ai suoi concittadini, dichiarando di pensare solo alla “sua” Lecce, tra tasse “romane”, spending review e sfide impegnative che da qui ai prossimi anni coinvolgeranno il capoluogo salentino. Le sue parole d’ordine sono le stesse da anni: trasparenza e dialogo continuo con i cittadini. “Solo in questa maniera -racconta in questa intervista- nasce un buon feeling con la comunità che si amministra”. 
Sindaco, un anno fa lei ha ottenuto percentuali più alte rispetto alla sua prima elezione avvenuta nel 2007. Come si conquistano stima e consenso ai tempi dell’antipolitica senza fare antipolitica?
È molto semplice. Ve lo riassumo in una parola: serietà. Bisogna muoversi con dignità e soprattutto con trasparenza. Bisogna spiegare ai propri concittadini, passo dopo passo, il senso di quello che si sta realizzando o che si sta per realizzare. Vanno spiegate anche le scelte impopolari e i motivi per i quali molto spesso siamo obbligati ad adottare tali scelte. La gente in questo modo capisce la situazione. I cittadini sono molto più attenti di quanto noi possiamo immaginare. Viviamo in una fase storica in cui i bisogni aumentano, anche per questa ragione vanno fortemente motivate con estrema chiarezza tutte le scelte che man mano vengono compiute da chi amministra la cosa pubblica. 
Dica la verità Sindaco, avete “azzeccato” la comunicazione in questi anni o c’è davvero un sincero feeling tra lei e i suoi concittadini?
Non è una questione di comunicazione. Penso semplicemente che ci sia un buon feeling con i miei concittadini. Il chiaro messaggio che arriva da questa ricerca è proprio questo. 
Appena rieletto nel maggio dell’anno scorso è tornato a Palazzo Carafa pronunciando alcune “parole chiave”: Imu e abbassamento delle tasse. Come saranno affrontati questi temi?
Come ho già dichiarato in altre occasioni, ritengo che l’Imu è una tassa ingiusta. Mira a penalizzare pesantemente alcuni patrimoni, in qualche caso addirittura quando nemmeno tali patrimoni ci appartengono. Pensiamo ad esempio ad un appartamento acquistato attraverso un mutuo. Come si fa a pagare l’Imu se un immobile è stato comprato con un finanziamento, e quindi ancora non è di nostra proprietà? A Lecce tra l’altro siamo stati più penalizzati rispetto ad altre città italiane. 
Una delle prossime affascinanti sfide che attendono il capoluogo salentino è la candidatura a Capitale Europea della Cultura. E poi gli altri scogli da superare: spending review
Abbiamo tanti progetti ma dobbiamo fare i conti con le poche risorse a nostra disposizione. Viviamo in un clima di spending review. Una situazione molto complicata per gli enti locali. In linea generale possiamo dire che proseguiamo le nostre battaglie contro le tante ingiustizie subìte dalla nostra città, contro il governo e a difesa di un territorio che in più di un’occasione è stato penalizzato. Accanto a tutto ciò però non vanno dimenticate le grandi opportunità che si aprono davanti a noi. La candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura per il 2019 ne è un valido esempio. E poi, accanto a questo, voglio ricordare il Piano Urbanistico Generale: anche questo strumento rappresenta una chance di crescita per il territorio molto importante, un’occasione che può portare a costruire un futuro più agiato per i leccesi. 
In questi giorni intanto si torna a parlare della delicata questione del poligono militare di Torre Veneri. Che succederà in quell’area?
Stiamo seguendo questa vicenda con molta attenzione. Faccio una premessa: questa città ha storicamente un rapporto molto stretto con i militari e con l’Esercito Italiano in particolare. Quello di Torre Veneri è un presidio che non vorremmo perdere. Ma, ovviamente, non ad ogni costo. Se gli accertamenti effettuati dagli organi preposti (sono in corso delle analisi da parte del Dipartimento veterinario della Asl di Lecce per valutare eventuali danni all’ecosistema causati dai munizionamenti presenti sui fondali nello specchio d’acqua di fronte al poligono, ndr) dovessero darci dei risultati allarmanti o pericolosi, ci muoveremmo in un’unica direzione, nell’interesse del territorio, dell’ambiente e dei cittadini. Se invece, come ci auguriamo, gli esperti ci diranno che quell’area è innocua, saremo ben lieti di continuare il nostro rapporto con l’Esercito Italiano. 
Sindaco, chiudiamo con un po’ di campanilismo: ha vinto l’eterno derby Lecce-Bari. Il suo collega Michele Emiliano per Datamonitor è 26esimo.
No, no. Così come non voglio esaltarmi adesso per questo risultato, non mi abbattevo prima, quando in questo tipo di classifiche ero, diciamo così, nelle retrovie. Sono semplicemente contento del rapporto che si è instaurato tra me e la comunità che ho l’onore di amministrare. Anzi, approfitto della vostra domanda e del riferimento alla città di Bari per fare un sincero in bocca al lupo al sindaco Emiliano per le importanti sfide che attendono anche lui e la sua città.
 
Stefano Manca