Il sindaco Gianni Stefàno si mobilita per scongiurare la chiusura del reparto di ostetricia del “Ferrari” e della sede distaccata del tribunale
Sono due i fronti sui quali si combatte la battaglia per evitare che Casarano resti orfana di due fondamentali strutture che, in un recente passato, hanno contribuito a darle un ruolo centrale nel basso Salento. Lo scorso lunedì, il primo cittadino Gianni Stefàno ha ribadito, dinanzi alla terza Commissione consiliare regionale, la contrarietà di tutto il territorio rispetto al riordino ospedaliero varato dalla giunta regionale. Prova ne siano le delibere approvate da 13 diversi Comuni a difesa dell’ospedale “Ferrari”. Il sindaco ha evidenziato l’irragionevolezza del provvedimento. In uno studio della Regione del 2010, ad esempio, l’ospedale di Casarano risulta tra i primi 12 a livello regionale, tra i migliori e più attrezzati. “Nel regolamento regionale 18 del 2010 -dice Stefano- l’ospedale di Casarano viene classificato ospedale di livello intermedio. Quindi, è il secondo per importanza nella Asl di Lecce, dopo il Fazzi, escludendo l’ospedale di Tricase in quanto privato. Dalle valutazioni del Comitato per il percorso nascita regionale, il punto nascita di Casarano è tra quelli che hanno i requisiti per essere conservato. L’unità di Ostetricia e Ginecologia, tra l’altro, è stata adeguata e risponde a tutti agli standard stabiliti dalla Conferenza unificata del 16 dicembre 2010. Negli ultimi giorni sono stati consegnati altri quattro posti letto, che si vanno ad aggiungere ai 15 rimasti attivi nel corso dei lavori di ristrutturazione”. L’ospedale di Casarano subisce una riduzione di posti letto da 277 a 231, con una diminuzione di 46 posti letto, pari al 52,28% di tutta la Asl.
“È una penalizzazione eccessiva -incalza il sindaco- e non equitativa a cui si aggiunge la mancata nomina di molti primari. Se si vuol risparmiare, si deve capire che è l’efficienza che determina economicità e non il contrario”. La posizione del comune di Casarano resta ferma anche in relazione alla sede distaccata del tribunale. Non a caso, nei giorni scorsi la Giunta comunale ha deliberato di “adottare tutte le iniziative politico-amministrative” allo scopo di preservare la sede cittadina e di “aderire alle iniziative che sul problema saranno adottate dalle rappresentanze territoriali dell’avvocatura”.