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Spada di Damocle sull’amministrazione Montagna

Presentato da Giuseppe Spoti il ricorso al Tar contro la commissione elettorale: il sindaco rischia di perdere un consigliere della sua maggioranza 
 
Il socialista Giuseppe Spoti -ex assessore alle Attività Produttive dell’amministrazione Antonica ed ex consigliere comunale dell’amministrazione Coluccia- ha presentato ricorso al Tar di Lecce contro la decisione della commissione elettorale del Comune di Galatina di arrotondare in eccesso i decimali dei voti elettorali e quindi di assegnare 10 seggi alla maggioranza e 6 alle opposizioni. L’udienza che certo preoccupa il centrosinistra -in caso di vittoria di Spoti la maggioranza perderebbe un consigliere e quindi avrebbe meno possibilità di garantire la stabilità del governo cittadino- è stata fissata per il 25 luglio prossimo. 
Il difensore di Spoti, l’avvocato Daniela Ponzo, nel ricorso ha fatto rilevare che con questa decisione la commissione elettorale ha violato il principio di democrazia secondo il quale prevale chi ottiene un maggior numero di voti, ma ha anche sottolineato che la presidente della commissione elettorale, Antonia Martalò, ha votato per il 9 a 7. La questione posta dall’avvocato Ponzo riguarda anche il criterio del consenso, infatti la commissione con la sua decisione ha privilegiato l’entrata in Consiglio comunale di Patrizia Sabella eletta con 166 voti a danno di Giuseppe Spoti, il più votato della città -e non solo in questa legislatura-, che ha ottenuto 518 preferenze. Insomma, materia per una battaglia giuridica che non riguarda solo Galatina, ma anche gli altri Comuni che si sono ritrovati con una maggioranza eletta non certo a furor di popolo. 
“Non ho nulla da commentare in merito al ricorso -afferma Spoti-, decideranno i giudici, ma sull’atteggiamento del centrosinistra ho molto da dire. Hanno levato gli scudi come se in Consiglio comunale dovesse entrare una persona poco rispettabile dimenticando che se oggi sono al governo della città lo devono ai socialisti che hanno rinunciato a tutto per ristabilire la trasparenza nell’amministrazione. Oggi il vicesindaco Roberta Forte può assieme al sindaco Cosimo Montagna e a chiunque ne abbia interesse, controllare gli atti della Fiera di Galatina, della Csa, dell’assessorato alle Attività Produttive e all’Urbanistica. Perché oggi possono dire alla città se le accuse e le insinuazioni fatte nei confronti dei socialisti avevano un qualche fondamento. A chi corta memoria vorrei ricordare che la pacificazione passa dai fatti e non dalle chiacchiere, ma ancor di più ricordo che i voti dei socialisti sono stati chiesti e voluti, senza che il nostro partito abbia chiesto, o voluto in cambio, assessorati tecnici”.  
 
(M.M.)