Cerca

Nella buona e nella cattiva sorte

Italo e Sonia, la coppia di senzatetto che dorme in una tenda sotto i portici di Palazzo Carafa, si sposeranno il 23 novembre. E il 19 dicembre si terrà un concerto con il cui ricavato si acquisterà per loro un camper 

 

Italo e Sonia, non solo due nomi ma anche due vite cui il rispetto che gli dobbiamo ci obbliga a tacerne il cognome. Sono due giovani leccesi che da alcuni mesi vivono una condizione di non normalità in una città, la loro, che cerca ogni istante di essere normale. Avevano una casa, un lavoro ed una famiglia e da qualche mese tutto questo che sembrava la normalità, appunto, quella scontata di ogni giorno per ognuno di noi, proprio quella certezza è svanita. Perso il lavoro, la casa, la famiglia. 

Se non si è provato cosa significa vivere senza un tetto sulla testa, senza le piccole abitudini di un bagno, di una cucina propri è difficile pure capire la loro difficoltà. Da qualche mese la loro casa sono i portici di Palazzo Carafa, sede del Municipio di Lecce, e solo da qualche giorno i volontari della sezione leccese dei City Angels insieme ai Boy Scout di Calimera hanno fornito loro una tenda che i due giovani portano via ogni giorno alle prime luci dell’alba. 

Italo racconta una parte della sua vicenda: “Una storia lunga la mia, fatta di momenti difficili, tempi difficili. Fino a qualche anno fa c’era mio nonno che mi aiutava: avevo cura degli animali, facevo il pastore e mi piaceva molto. Poi mio nonno è stato male e con la sua morte è venuto meno il suo sostegno, anche quello economico”. Italo continua il racconto sui fatti più recenti ragionando su quello che è il problema principale: la casa. Sonia, la compagna, ha fatto richiesta di un alloggio al Comune di Lecce ed adesso è in attesa di una risposta. Intanto, ovvero da alcuni mesi, dopo avere dormito in un garage, sono stati ospitati prima nella residenza della locale Caritas diocesana e poi sotto i portici di piazza Sant’Oronzo. 

Nel bel mezzo del racconto Italo, parlando di Sonia, si riferisce a lei come “mia moglie”. Ed allora alla domanda se fossero già sposati Italo, con emozione nella voce, dice: “Abbiamo deciso di farlo il 23 novembre prossimo perché ci amiamo”. Davvero curiosa e coraggiosa la storia di questi giovani senza niente se non pochi effetti personali ed una storia di sentimenti, la loro, che riempie quella casa anomala. Ad Italo chiediamo di quello che vorrebbe fare e il giovane risponde: “Vorrei continuare ad allevare bestiame. Chi ha un pezzo di terra non muore mai di fame”. Intanto il 19 dicembre prossimo a Lecce si terrà un concerto-evento per la raccolta di fondi a favore dei senza fissa dimora, grazie al quale si cercherà di fornire loro un camper, come avvenuto la scorsa settimana per il 70enne senzatetto Ugo Mennuni.

 

Fabio Antonio Grasso