Un 35enne originario del Ciad è stato fermato dalla Polizia. Aveva anche violato il divieto di dimora
La Polizia di Stato di Lecce, lo scorso 2 luglio, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 35enne originario del Ciad, senza fissa dimora e già noto alle Forze dell’Ordine, che la settimana precedente aveva più volte violato la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Nardò.
Il provvedimento restrittivo del Giudice per le Indagini Preliminari rappresenta l’epilogo dell’attività investigativa degli agenti del Commissariato di Polizia di Sato di Nardò, che avevano segnalato il giovane per la commissione di numerosi reati, richiedendo l’aggravamento della misura cautelare in atto.
Nello specifico, lo scorso 25 giugno, era stato richiesto l’intervento delle Volanti del Commissariato, nei pressi del bar della stazione, ove in un primo momento l’uomo aveva arrecato disturbo ai passanti. Successivamente, si era reso responsabile di un episodio increscioso, importunando una donna, dapprima verbalmente, per poi aggredirla fisicamente costringendola a ripararsi all’interno di un esercizio commerciale nelle vicinanze.
Nell’occasione, veniva rilevato che l’uomo era presente nel territorio di Nardò, in violazione della misura cautelare del divieto di dimora, senza autorizzazione o giustificazione alcuna, peraltro mentre era intento ad importunare i presenti, mettendo in pericolo la loro incolumità, come era già avvenuto in altre occasioni.
Inoltre, il giorno seguente, gli agenti del Commissariato erano stati allertati nuovamente da personale sanitario del 118, intervenuto sempre nei pressi della stazione per uno straniero, presumibilmente in stato di ebrezza alcolica e con delle lesioni sul volto. Giunti sul posto, gli operatori non hanno trovato l’uomo, allontanatosi a piedi dal luogo segnalato; dopo una breve ricerca, però, era stato rintracciato, appurando che si trattava dello stesso uomo denunciato il giorno precedente.
I poliziotti hanno così provveduto ad effettuare un controllo per la ricerca di eventuali oggetti atti ad offendere, portando il giovane a consegnare spontaneamente una tenaglia da carpentiere, immediatamente sequestrata.
Vista la pericolosità sociale dell’uomo, non contenuta dalla misura cautelare del divieto di dimora, l’A.G. ha disposto la misura cautelare in carcere, eseguita dalla Polizia di Stato, che, dopo le formalità di rito, lo ha condotto presso la Casa Circondariale di Lecce.