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Movida e raccolta differenziata, il nuovo regolamento non convince

Monta la protesta da parte degli esercenti dei locali nel centro storico, costretti a ospitare all’interno degli stessi i raccoglitori della differenziata negli orari di chiusura 

 

Il problema della raccolta dei rifiuti nel centro storico di Lecce è davvero rilevante, soprattutto nel considerare quelli prodotti da ristoranti, pub e bar della movida. Da giorni il Comune, tramite l’Assessorato all’Ambiente, ha messo in atto un Progetto sperimentale sino a settembre dal nome “Sistema di raccolta differenziata da utenza non domestica tramite ecomobile” effettuato dalla società Monteco. I ristoratori del centro dovrebbero quindi attuare la raccolta differenziata con cassonetti rilasciati in prossimità dei locali e trasferirli poi, secondo i giorni e orari previsti, presso automezzi in sosta presso apposite stazioni opportunamente segnalate attraverso paline informative. Usare il condizionale è d’obbligo soprattutto nel momento in cui cresce la protesta degli esercenti dei locali pubblici che devono far fronte a disagi a loro detta insostenibili, uno fra tutti l’obbligo per i titolari di riporre, negli orari di chiusura, i raccoglitori della differenziata all’interno degli stessi locali, pena una multa per occupazione di suolo pubblico. Senza dimenticare la brutta abitudine, da parte dei frequentatori della movida, di inserire contemporaneamente rifiuti di ogni genere nei raccoglitori della differenziata. 

Secondo Antonio della “Piadina Salentina” nei pressi di via Fazzi “questo progetto è partito senza che dare ascolto alle nostre reali esigenze. I giorni di conferimento dei rifiuti non sono adeguati e se non si è precisi il rischio è quello di essere multati. Proprio di recente ho ricevuto una multa di 100 euro per un sacchetto trovato nelle vicinanze del mio locale: chi può stabilire che sia stata una dimenticanza o un gesto poco corretto di qualcun altro? E poi, come posso gestire il problema del consumo, ad esempio, del vetro, il quale viene raccolto solo due volte a settimana, avendo un locale take away di pochi metri quadrati?”. 

Antonella della “Locanda Rivoli” in via Augusto Imperatore dichiara che “non c’è la possibilità di riporre all’interno i cassonetti. Proprio di recente ho fissato un appuntamento con la Monteco per capire come fare, ma l’incontro è stato disatteso. Nel mio locale è sempre stata fatta la differenziata e per il momento raccolgo la plastica, il vetro e l’alluminio, mentre l’organico lo getto per conto mio. A parere mio attualmente la città è più sporca di prima”. Anche i proprietari del “Joyce” in via Umberto I evidenziano l’impossibilità di gestire quei cassonetti nel locale. “La raccolta differenziata -affermano- è una cosa giusta ma bisogna essere più organizzati”. 

Il malcontento è pressoché generale ed gli esercenti chiedono a gran voce all’assessore all’Ambiente Andrea Guido di rivedere i termini del progetto per andare in contro alle urgenze dei cittadini. 

 

Gian Piero Personè