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“Màra la fatìa”, la pizzica interpretata da Antonio Castrignanò

È uscito in questa settimana l’ultimo lavoro discografico di una della voci storiche della Notte della Taranta
 
Antonio Castrignanò (nella foto) pubblica il suo nuovo lavoro discografico “Màra la fatìa” (“duro è il lavoro”) e con il sottotitolo “Storie di pizziche, tarante e tarantelle” rende omaggio ad una terra, il Salento, e ad un lavoro, quello duro nei campi, spesso in sintonia nel generare ritmi, suggestioni e vibrazioni in musica.
L’autore della colonna sonora del film Nuovomondo, Leone d’Argento a Venezia 2006, in questa nuova produzione si avvale della collaborazione di musicisti e voci grandi firme nel panorama della musica popolare salentina, da Ninfa Giannuzzi ad Attilio Turrisi, da Gianluca Longo a Rocco Nigro, da Giulio Bianco a Giuseppe Spedicato. Undici sono i brani inseriti in una track list che si compone con i titoli “Aradeo”, “Màra la fatìa”, “Lu sule calau”, “Tremulaterra”, “Canto al buio”, “Signora Madama”, “La Luna Gira…, Maria Nicola”, “Cantu a Trainiere”, “Mula Pietra” e “Muntanara”. Un disco che si fa ascoltare tutto d’un fiato e che Antonio Castrignanò ha presentato in anteprima assoluta in occasione del festival della Notte della Taranta. L’artista di Calimera qui esprime tutto il suo talento e la sua grande vocazione per la musica di tradizione ereditata dai cantori di quella Grecìa culla e fucina di memoria, folklore, passato e storia. Castrignanò, del resto, è abile a mettere insieme (per farne melodia e suoni) diversi linguaggi musicali con la tradizione sonora, in un mix nel quale l’elemento ritmico diventa asse portante. Il tutto accompagnato da sfumature, arrangiamenti e testi che riconsegnano un pezzo di storia della terra salentina e grika in particolare. Terra di cantori, di ninnananne, danze e battiti di tamburello. 
 
Daniele Greco