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“L’Italiauna” in mostra

Un binomio perfetto tra un tricasino e un trentino, che con oggetti d’epoca e documenti inediti raccontano con una mostra la vita e le gesta dei protagonisti del Risorgimento 
 
Una pregevole mostra, tutta da visitare, è allestita dal 17 al 27 marzo presso l’Auditorium comunale “L’Orologio” di Corsano. L’esposizione storica si sarebbe dovuta tenere nel Comune di Tricase, ma a causa dell’indisponibilità di locali idonei da parte dell’Amministrazione comunale è stata dirottata dall’organizzatore del museo storico “ Arte in” nel Comune di Corsano. La collezione privata inedita appartenente a Donato Antonaci Dell’Abate di Tricase, direttore della mostra insieme a Gianni Parolin, comprende documenti e testi del Codice napoleonico del 1805,  una raccolta di leggi del Regno delle Due Sicilie del 1806, il Codice di luogotenenza delle Province napoletane del 1861 ed infine tutta la normativa civile del 1865. Un altro settore della mostra è dedicato agli editti, lettere private con firme autografe di Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi, Benedetto Cairoli, Francesco Crispi, Quintino Sella, Francesco Domenico Guerrazzi e Alfonso La Marmora. Troviamo anche un documento della nascente Repubblica romana, che autorizza a stampare buoni del tesoro di 24 baiocchi l’uno per l’ammontare massimo di 200mila scudi, firmato dai triumviri Giuseppe Mazzini e Carlo Armellini. Fanno bella mostra anche stampe fotografiche originali all’albumina dei personaggi del Risorgimento, quotidiani dell’epoca, giornali satirici (1849-1860), incisioni che raffigurano Garibaldi e i suoi prodi nelle varie battaglie. Ancora medaglie commemorative e all’onore a partire da Napoleone I sino al Risorgimento, oggetti e accessori della divisa della Guardia nazionale. 
Da ammirare anche ceramiche d’epoca che raffigurano gli uomini le gesta eroiche del tempo. La storia del francobollo, l’omaggio al tricolore con esposizione di bandiere del tempo, riviste e documentazioni varie con particolare riferimento all’istruzione scolastica e alla tecnologia del periodo. “È una mostra -spiega il direttore Donato Antonaci Dell’Abate- che rappresenta gli sforzi che in questi anni sono stati profusi per recuperare pezzi sconosciuti che hanno fatto la storia d’Italia e che per dieci giorni saranno messi in luce”. Orari della mostra: dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 21. 
 
Giovanni Nuzzo