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L’ex Convitto Palmieri e la Biblioteca “Bernardini” chiudono i battenti

Due antichi simboli del capoluogo salentino non sono più accessibili al pubblico per effetto delle disposizioni della Legge “Del Rio” 

 

Due simboli della storia e della cultura leccese e salentina chiusi alla fruizione dei cittadini. Da venerdì 13 marzo l’ex Convitto Palmieri ha chiuso i battenti, e con esso anche parte dell’antica Biblioteca Bernardini ospitata al suo interno. La vicenda è legata alla tanto discussa Legge “Del Rio”, che ha tagliato competenze e trasferimenti governative alle province; un provvedimento che è causa di diverse manifestazioni di protesta messe in atto dai dipendenti dell’ente di Palazzo dei Celestini.

E l’ex Convitto Palmieri ricade proprio sotto la responsabilità della Provincia di Lecce, che ne aveva affidato la gestione alla Axa. A causa dei tagli della “Del Rio”, il dirigente finanziario della Provincia ha dovuto così comunicare ad Axa che l’ente non era più in grado di garantire i pagamenti degli stipendi. Conseguentemente è rimasta chiusa anche la Biblioteca “Bernardini” (nella foto), nata nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, e connotandosi così di un valore storico-culturale ancora più importante. Resta invece aperta la parte della biblioteca ospitata nel Collegio Argento di viale Gallipoli, quella col materiale di maggior pregio, frequentata soprattutto da studiosi, ricercatori e docenti universitari e che offre un orario di apertura limitato. La parte presente nel Convitto Palmieri veniva invece utilizzata soprattutto dagli studenti universitari, che lì potevano studiare per 12 ore continuate, dalle 8 alle 20; un posto aperto a tutti che prevedeva anche attività dedicate ai bambini e alle scuole dell’obbligo. 

Oltre ai dipendenti di Axa, rischiano di perdere il posto di lavoro anche gli operatori culturali della Provincia di Lecce, impiegati nel Convitto Palmieri. Tra di essi anche Gabriele De Blasi: “La Del Rio ha tolto dalle competenze provinciali, tra le altre, cultura e turismo, due settori quasi vitali per il Salento. Non privi di responsabilità anche gli enti locali, che in altre parti d’Italia hanno rimediato a queste criticità: le competenze su alcune biblioteche provinciali, ad esempio, sono state trasferite a Regioni e Comuni, mentre in alcuni casi la Regione ha trasferito temporaneamente alle Province le competenze tolte dalla Del Rio, una possibilità prevista dalla stessa legge. Qui da noi, invece, sì è giocato in maniera squallida sulla pelle dei lavoratori e si è giocato anche sull’attuale campagna elettorale, con un ignobile rimbalzo di responsabilità tra Provincia, Regione e Governo”.

 

(A.C.)